L'inflazione della zona euro crolla, rafforzando le scommesse sul taglio dei tassi della BCEL'inflazione dell'Eurozona è scesa questo mese al livello più basso degli ultimi tre anni, rafforzando la tesi di un altro taglio dei tassi d'interesse della Banca Centrale Europea a settembre,...
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- L'Unione Europea ha registrato dati positivi per il mese di agosto, con un calo sia dell'inflazione che della disoccupazione. Nei Paesi che adottano la moneta unica, l'inflazione è scesa al 2,2%, uno dei livelli più bassi degli ultimi anni e quasi in linea con gli obiettivi di un mercato sano.
L'inflazione nell'Eurozona ha raggiunto il 2,2% ad agosto, in calo rispetto al 2,6% di luglio. Questo dato è stato accolto positivamente dai mercati, che vedono un miglioramento rispetto alle aspettative. L'inflazione di fondo, che esclude i costi energetici e alimentari, è passata al 2,8% dal 2,9% di luglio.
Anche la disoccupazione ha mostrato segnali di miglioramento, scendendo al 6,4% dal 6,5% del mese precedente. Tuttavia, i dati variano notevolmente tra i diversi Paesi europei.
Le banche centrali, come la BCE e la Fed, stanno valutando tagli dei tassi di interesse in risposta a questi dati. Mentre la Fed potrebbe procedere con un taglio dello 0,25%, la BCE potrebbe adottare un approccio più cauto, con possibili conseguenze negative per l'economia europea.
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I mercati guardano ai dati flash sull'inflazione dell'area dell'euro, che saranno pubblicati da Eurostat venerdì 30 agosto alle 11.00. Sono numeri importanti in vista della riunione della BCE del 12 settembre. Secondo le stime di consenso di FactSet, ad agosto l'inflazione dovrebbe scendere al 2,2% rispetto all'anno precedente. A luglio i prezzi sono aumentati del 2,6% su base annua, rispetto al +2,5% di giugno, superando le aspettative del mercato.
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L’estate 2024 ha portato segnali contrastanti per l’economia dell’Eurozona. L’inflazione in calo non è bastata a rilanciare la crescita, con l’industria in difficoltà e i servizi in ripresa. L’ultima analisi di Ref Ricerche spiega perché L’estate 2024 ha portato con sé notizie miste per l’area euro: da un lato, i segnali di un possibile miglioramento dell’economia, dall’altro, una crescita che fatica a decollare dopo la crisi energetica.
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