Risposta della Russia alle minacce nucleari: un'escalation pericolosa

La recente dichiarazione del portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, ha rivelato una preoccupante escalation nella tensione tra Russia e Occidente. Peskov ha avvertito che l'uso delle armi fornite all'Ucraina dall'Occidente per attaccare la Russia sarebbe una "pericolosa escalation". Ha sottolineato che i missili occidentali stanno già colpendo il territorio russo e che un aumento della distanza degli attacchi sarebbe una provocazione e una nuova escalation molto pericolosa.

Il Cremlino ha ignorato il fatto che i suoi missili hanno colpito obiettivi civili in Ucraina per oltre due anni, causando migliaia di morti. Questa dichiarazione arriva in un momento in cui la logica della Guerra fredda sembra essere tornata al centro dell'Europa, a seguito del summit della Nato appena concluso a Washington.

Il ritorno della guerra fredda è stato sancito dal recente summit della Nato a Washington. L'invasione dell'Ucraina da parte della Russia il 24 febbraio 2022 ha portato alla proliferazione di missili americani nel continente europeo. Questa mossa è stata vista come una risposta al crescente pericolo militare russo.

Il governo tedesco è diviso sulla questione dei nuovi missili Usa Tomahawk da schierare in Germania a partire dal 2026. Il cancelliere Olaf Scholz non ha informato i Verdi, alleati nella coalizione Semaforo, sulla decisione di reintrodurre nel Paese armi a lunga gittata in grado di colpire direttamente la Russia. Questa mossa ha suscitato critiche da parte dei Verdi, che accusano Scholz di "non avere sufficientemente coinvolto i tedeschi" sulla decisione.

La Russia ha avvertito la Nato che i piani di dispiegamento in Europa di missili a lunga gittata rappresentano una pericolosa escalation bellica. Dmitri Peskov, portavoce del Cremlino, e il viceministro degli Esteri Sergei Ryabkov hanno dichiarato che la Russia non resterà a guardare. Ryabkov ha sottolineato che "nessuno in Occidente dovrebbe avere dubbi sulla determinazione della Russia a rispondere al possibile schieramento in Europa di missili americani a lungo raggio".

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