Ieri al Museo Egizio qualcuno sorrideva, compiaciuto/a di quella che lui (o lei) ha definito come la “vendetta di Tutankhamon”. Già, perché il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano sarebbe stato colui che, in qualche modo, avrebbe cercato di azzerare i vertici dell’Egizio, Evelina Christillin e Christian Greco. Un tentativo maldestro e non riuscito. Vertici dell’Egizio benvoluti, invece, dal faraone iroso.
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- Gennaro Sangiuliano, ex ministro della Cultura, è al centro di una vicenda che ha scosso il panorama politico italiano. La sua parabola, iniziata con l'ambizione di scardinare l'egemonia della sinistra, si è conclusa in modo grottesco, tra registrazioni compromettenti e accuse di tradimento. Sangiuliano, noto per il suo pamphlet contro le gaffe dei politici di sinistra, si trova ora a dover affrontare le proprie gaffe e passi falsi.
La vicenda ha preso una piega inaspettata quando Maria Rosaria Boccia, aspirante consigliera del dicastero del Collegio Romano, ha rivelato registrazioni che mettono in luce comportamenti discutibili del ministro. Boccia, figura centrale nella caduta di Sangiuliano, ha utilizzato queste registrazioni come strumento di rivalsa, scatenando un terremoto mediatico.
Sangiuliano ha tentato di difendersi utilizzando il TG1 della RAI, di cui è stato direttore fino a due anni fa. Tuttavia, questa mossa è stata vista come un tentativo di populismo mediatico e di occupazione degli spazi televisivi, suscitando critiche da parte dell'opposizione. La sua difesa, priva di un reale contraddittorio, ha ulteriormente alimentato le polemiche.
Il pamphlet di Sangiuliano, che doveva raccogliere tutte le gaffe dei politici di sinistra, è diventato un simbolo della sua stessa caduta. Gli amici più stretti gli avevano consigliato di abbandonare il progetto, ma il ministro ha insistito, convinto della sua missione. Ora, quel progetto appare come un'opera incompiuta e inservibile, un'ulteriore testimonianza dei sogni e dei passi falsi di Sangiuliano.
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