Le strade di Gerusalemme sono state teatro di proteste per il terzo giorno consecutivo. Centinaia di manifestanti si sono radunati davanti alla Knesset, il Parlamento di Israele, esprimendo la loro frustrazione e rabbia per la situazione attuale nel Paese.
I manifestanti hanno espresso chiaramente le loro richieste attraverso i cartelli esposti durante la marcia. Chiedono il rilascio degli ostaggi detenuti a Gaza da Hamas e la fine della guerra. Alcuni cartelli recitavano "Riportateli a casa" e "Fermate la guerra".
La gestione della guerra da parte del primo ministro Benjamin Netanyahu è stata oggetto di critiche. Le famiglie degli ostaggi hanno definito Netanyahu un "traditore". L'ex primo ministro Ehud Barak ha accusato Netanyahu per il "disastro" del 7 ottobre e ha chiesto le elezioni.
Alcuni manifestanti sono riusciti a superare i cordoni di sicurezza posti dalla polizia israeliana davanti alla casa del primo ministro Netanyahu ad Aza Road, a Gerusalemme. Hanno chiesto le dimissioni del primo ministro. La polizia ha disperso i manifestanti con l'uso degli idranti e uno di loro è stato arrestato.
Nel frattempo, Tel Aviv ha proposto un accordo per il cessate il fuoco a Gaza. Se Hamas accetterà l'accordo, la pace potrebbe essere raggiunta. Tuttavia, la situazione rimane incerta e le proteste continuano.