Attentato a Donald Trump: un'analisi delle teorie cospirative e delle fake news

L'attentato a Donald Trump, avvenuto sabato scorso durante un comizio elettorale a Butler, in Pennsylvania, ha scatenato una serie di teorie cospirative e fake news. Queste teorie hanno iniziato a diventare virali un giorno dopo l'incidente, con i social media inondati di speculazioni sui responsabili dell'attacco.

Tra le teorie più diffuse, si parla del cosiddetto "Deep State", degli Antifa, dei servizi segreti, della lobby ebraica e del cronista italiano Marco Violi. Queste teorie, sebbene prive di fondamento, hanno attirato milioni di visualizzazioni, alimentando ulteriormente la disinformazione.

Un'altra questione che ha attirato l'attenzione è la sicurezza dell'ex presidente. Kimberly Cheatle, la seconda donna della storia a capo del Secret Service, è stata messa sotto accusa per le presunte falle nella sicurezza. Fino a due anni fa, Cheatle era considerata la Super 007 della Casa Bianca, scelta da Joe Biden per rompere un altro dei molti tetti di cristallo dell'amministrazione americana.

Donald Trump è sopravvissuto all'attentato grazie a una serie di circostanze fortuite. Nei millisecondi che precedono lo sparo che lo colpisce di striscio all'orecchio, Trump muove il capo per guardare sul grande schermo alla sua destra i dati dell'immigrazione clandestina. Se l'ex presidente non si fosse mosso in quel momento, il colpo lo avrebbe ucciso.

Le reazioni all'attentato sono state varie e prevedibili, con alcune persone che hanno espresso gioia per l'incidente. Queste reazioni, tuttavia, non fanno altro che alimentare l'odio e la divisione, senza contribuire a un dibattito costruttivo sulla sicurezza e la politica.

Ordina per: Data | Fonte | Titolo