Tragedia ai Mondiali di ciclismo, muore la giovane promessa svizzera Muriel Furrer

- Nel tragico giorno della morte di Muriel Furrer, durante la prova Juniores femminile dei Campionati Mondiali di Zurigo, Carlo Iannelli è intervenuto a Riunione Tecnica, il podcast live del canale YouTube di Cicloweb.it, continuando la sua annosa battaglia per la sicurezza dei ciclisti, sia dentro che fuori dalle corse. La sua lotta ha avuto inizio con la morte del figlio Giovanni Iannelli, avvenuta nel 2019 a seguito di uno schianto durante una gara che non presentava le condizioni minime di sicurezza.

Muriel Furrer, la giovane ciclista elvetica di 18 anni, è deceduta a seguito di un grave incidente avvenuto durante la gara su strada femminile juniores ai Mondiali di Zurigo 2024. La notizia è stata annunciata dall'Unione Ciclistica Internazionale (UCI) e dal Comitato Organizzatore dei Campionati del mondo di ciclismo su strada e paraciclismo su strada UCI 2024 a Zurigo, esprimendo profondo dolore per la perdita di una giovane atleta con un futuro promettente.

L'incidente è avvenuto in una curva in discesa, a 75 km/h, nel bosco di Küsnacht. Muriel, che conosceva bene il percorso, ha affrontato la curva in pieno, ma è caduta da sola, andando dritta. La dinamica dell'incidente non è ancora chiara: pare che la ragazza abbia battuto la testa con violenza, riportando un grave trauma cranico. Trasportata in ospedale in condizioni critiche, è deceduta il giorno seguente.

La pioggia e le condizioni meteorologiche avverse hanno contribuito a rendere la gara particolarmente pericolosa, con alcune atlete che hanno chiuso la competizione in ipotermia. La morte di Muriel Furrer ha sollevato nuovamente il dibattito sulla sicurezza nelle competizioni ciclistiche, un tema che Carlo Iannelli, padre di Giovanni, continua a portare avanti con determinazione.

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