Così in una nota l’ambasciata Usa in Turchia replica alla decisione del presidente turco Erdogan di considerare persona non grata l’ambasciatore americano che aveva sottoscritto un documento a favore della liberazione del filantropo Osman Kavala Torino, 25 ott. (LaPresse) – “In risposta alla questione riguardante la dichiarazione del 18 ottobre, gli Stati Uniti sottolineano che essa rispetta l’articolo 41 della Convenzione di Vienna sulle relazioni diplomatiche”.
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Dieci ambasciatori, di Canada, Francia, Finlandia, Danimarca, Germania, Paesi Bassi, Nuova Zelanda, Norvegia, Svezia e Stati Uniti, sono stati dichiarati persone non grate, cioè non gradite in Turchia, da Tayyip Erdogan. Il presidente turco in un comizio ha infatti criticato la mossa dei 10 paesi occidentali di richiedere il rilascio dell’imprenditore dissidente Osman Kavala, incarcerato dal 2017 senza un processo.
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Tre giorni addietro i procuratori speciali hanno ordinato l’arresto di 158 tra allievi delle accademie militari, soldati e ufficiali. Per tutti, dal luglio 2016 quando alcuni reparti tentarono un colpo di stato contro Erdogan, l’accusa è la stessa: appartenenza a una «rete» del predicatore Fetullah Gulen, ex amico e collaboratore di Erdogan ma oggi esule negli USA. Le proteste cominciano a farsi sentire anche in Parlamento, ma Erdogan risponde con nuove iniziative di penetrazione militare ed economica Qualcuno potrebbe pensare che Erdogan sia…
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