Assalto al reparto di Oncologia dell'ospedale di Pescara, un episodio di violenza senza precedenti

- Un episodio di violenza inaudita ha scosso l'ospedale di Pescara nelle ultime ore. Circa 40 persone, tra familiari e amici di un paziente deceduto, hanno fatto irruzione nel reparto di Oncologia, devastando stanze e minacciando il personale medico. La situazione è degenerata al punto da richiedere l'intervento immediato delle forze dell'ordine.

Il gruppo, in preda alla rabbia e al dolore per la perdita del loro caro, ha trasformato i corridoi del reparto in un campo di battaglia. Porte divelte, stanze distrutte e personale sanitario minacciato: questo il bilancio di un'azione che ha lasciato tutti sgomenti. La violenza si è scatenata senza alcun preavviso, cogliendo di sorpresa medici e infermieri che si trovavano a svolgere il loro lavoro quotidiano.

Il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, ha espresso la sua solidarietà al personale sanitario coinvolto, sottolineando la necessità di punire i responsabili di tali atti. Anche il ministro della Salute, Orazio Schillaci, ha condannato fermamente l'accaduto, proponendo l'introduzione dell'arresto in flagranza di reato per chi aggredisce medici, infermieri o altro personale sanitario. Una misura forte, ma necessaria per garantire la sicurezza di chi lavora in prima linea.

Questo episodio mette in luce un problema più ampio e preoccupante: la crescente violenza nei confronti del personale sanitario. Negli ultimi anni, si sono moltiplicati i casi di aggressioni a medici e infermieri, spesso vittime di attacchi verbali e fisici da parte di pazienti o dei loro familiari. Una situazione che richiede interventi urgenti e decisi da parte delle istituzioni.

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