Da umile carpentiere il proposto è divenuto uno tra i più facoltosi imprenditori siciliani. Con l’odierno provvedimento il Tribunale di Catania ha accolto l’impostazione dell’analisi compiuta dagli investigatori della D.I.A. sulle intercettazioni ambientali e telefoniche nonché sulle dichiarazioni di storici collaboratori di giustizia, tra i quali La Causa Santo, D’Aquino Gaetano e Viola Salvatore.
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Emblematica la frase: “Ogni attività che apre (Paratore) la fa in società con Maurizio Zuccaro” – Questa volta passa nelle mani dello Stato quasi la totalità dell’impero creato da Nino Paratore e dal figlio Carmelo. “Tutti sapevano che Paratore era legato allo Zuccaro”, ha detto Giuseppe Mirabile. “Zuccaro” sarebbe “il proprietario occulto dei beni intestati ad Antonino Paratore – scrive la magistratura – quali il Lido le Piramidi”.
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L'operazione della Dia è in corso in diverse province, oltre al capoluogo lombardo, Catania, Messina e Siracusa. Ad eseguirlo la direzione investigativa antimafia che ha effettuato operazioni anche a Milano. Maxi sequestro da cento milioni di euro ai re dei rifiuti vicini a un clan mafioso. Denunciati i messinesi, padre e figlio, Antonino e Carmelo Paratore, vinici al clan Santapaola Ercolano e già condannati in altri procedimenti giudiziari.
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Nel mirino diversi imprenditori. Beni per cento milioni di euro sono stati sequestrati dalla Direzione investigativa antimafia di Catania a imprenditori ritenuti riconducibili al clan Santapaola-Ercolano. Il Gip ha ordinato il carcere per 30 soggetti e i domiciliari per altri 10 indagati. Tutti sono considerati appartenenti alle famiglie mafiose afferenti al clan “Santapaola-Ercolano”, articolato in gruppi stanziati sul territorio della provincia di Catania.
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Solo 5 di 14 erano già state attivate al sequestro preventivo in Piramidi”, ha detto il capo centro Dia Maurizio Mosca. Ma inoltre i Paratore sono i titolari della grande discarica Cisma di Melilli, già da tempo sotto “amministrazione giudiziaria”. E ritenuti le “teste di legno” della famiglia Zuccaro per la gestione del lido Le Piramidi alla playa. I nomi. I destinatari del provvedimento sono Maurizio Zuccaro, boss di primo piano di Cosa nostra e gli imprenditori Antonino e Carmelo…
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Gli investigatori evidenziano “l’impressionante evoluzione imprenditoriale e finanziaria” dei due imprenditori che per gli inquirente sarebbe collegata “esclusivamente” alla contiguità “al clan mafioso Santapaola” Solo 5 di 14 erano già state attivate al sequestro preventivo in Piramidi”, ha detto il capo centro Dia Maurizio Mosca. E ritenuti le “teste di legno” della famiglia Zuccaro per la gestione del lido Le Piramidi alla playa.
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I particolari saranno resi noti durante una conferenza stampa che si terrà nella sede della Dia di Catania, alle 11, con il vicedirettore operativo, generale Nicola Altiero, e il capo centro Carmine Mosca Beni per cento milioni di euro sono stati sequestrati dalla Direzione investigativa antimafia di Catania a imprenditori ritenuti riconducibili al clan Santapaola-Ercolano. Il decreto è stato emesso dalla sezione Misure di prevenzione del Tribunale su proposta congiunta della Procura di Catania e del direttore della Dia.
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Emerge, ancora una volta, il legame tra il crimine organizzato e la gestione dei rifiuti sull'Isola: i Paratore si occupavano difatti di una delle discariche più estese, quella di Lentini. L'operazione della Dia in diverse province: Catania, Siracusa, Milano. Già nel 2012, l’inchiesta Piramidi della Dda etnea aveva dimostrato il ruolo dell’imprenditore quale braccio economico del boss Maxi sequestro della direzione investigativa antimafia nei…
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Il sequestro ha riguardato tre persone: il boss Maurizio Zuccaro e gli imprenditori messinesi Antonino e Carmelo Paratore, padre e figlio. Il decreto è stato emesso dalla sezione Misure di prevenzione del Tribunale su proposta congiunta della Procura di Catania e della Dia. – Beni per cento milioni di euro sono stati sequestrati dalla Direzione investigativa antimafia di Catania a imprenditori ritenuti riconducibili al clan Santapaola-Ercolano.
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Più mafiosi i Paratore, oppure più "imprenditore" Zuccaro? I Paratore già condannati nell'operazione Piramidi, stamattina hanno ricevuto la visita della Dia che ha concluso l'inchiesta e sequestrato beni per 100 milioni di euro su provvedimento della sezione misure di prevenzione del tribunale. Nel 2012, l'inchiesta "Piramidi" aveva dimostrato il ruolo dell'imprenditore quale braccio economico del boss Da umile carpentiere Nino Paratore è divenuto uno tra i più facoltosi…
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I particolari saranno resi noti durante una conferenza stampa che si terrà nella sede della Dia di Catania, alle 11, con il vicedirettore operativo, generale Nicola Altiero, e il capo centro Carmine Mosca I Paratore sono già stati indagati nell’operazione ‘Piramidi’ e successivamente giudicati e condannati. Nel corso della complessa indagine sarebbero stati accertati legami tra i Paratore ed esponenti di primissimo piano del clan mafioso Santapaola Ercolano
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È proprio questa vicinanza a esser ritenuta l’origine dell’impressionante escalation imprenditoriale di padre e figlio. Il sequestro ha riguardato tre persone: il boss Maurizio Zuccaro e gli imprenditori messinesi Antonino e Carmelo Paratore, padre e figlio. – Beni per cento milioni di euro sono stati sequestrati dalla Direzione investigativa antimafia di Catania a imprenditori ritenuti riconducibili al clan Santapaola-Ercolano.
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Maxi-sequestro da cento milioni di euro per un esponente del clan Santapaola e Antonio Paratore e il figlio Carmelo, imprenditori impegnati nello smaltimento di rifiuti. Sempre nell'indagine Piramidi era emerso come i Paratore fossero stati legati al boss dei Santapaola Maurizio Zuccaro , per il quale agivano da prestanome. Uno dei due imprenditori, da umile carpentiere, aveva allargato il suo raggio d'affari Sempre nell'indagine Piramidi era emerso come i…
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Da umile carpentiere il padre è divenuto uno tra i più facoltosi imprenditori siciliani Il decreto è stato emesso dalla sezione Misure di prevenzione del Tribunale su proposta congiunta della Procura di Catania e del direttore della Dia. Già in passato, accertamenti patrimoniali condotti dalla Dia erano sfociati nel dicembre del 2012 nella confisca di beni per 30 milioni e nell’aggravamento della misura di prevenzione personale.
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Nel corso della complessa indagine sarebbero stati accertati legami tra i Paratore e esponenti di primissimo piano del clan mafioso Santapaola Ercolano. Il maxi sequestro di beni riconducibili al clan Santapaola-Ercolano riguarda le province di Catania, Messina, Siracusa e Milano. Sono stati gli uomini della Dia di Catania, guidati da Carmine Mosca, a eseguire il provvedimento emesso dalla Sezione misure di prevenzione del Tribunale di Catania sulla base della proposta formulata dal procuratore di Catania e…
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Con l’odierno provvedimento il Tribunale di Catania ha accolto l’impostazione dell’analisi compiuta dagli investigatori della D.I.A. Da umile carpentiere il proposto è divenuto uno tra i più facoltosi imprenditori siciliani. I duesono a capo di uno dei gruppi imprenditoriali più importanti della Sicilia orientale, operanti in svariati settori, ma principalmente nella gestione e nello smaltimento dei rifiuti.
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Beni per cento milioni di euro sono stati sequestrati dalla Direzione investigativa antimafia di Catania a imprenditori ritenuti riconducibili al clan Santapaola-Ercolano. Nel corso della complessa indagine sarebbero stati accertati legami tra i Paratore e esponenti di primissimo piano del clan mafioso Santapaola Ercolano. Finisce sotto sequestro l’impero aziendale e societario di Antonino e Carmelo Paratore, padre e figlio, gestori in passato della più grande discarica della Sicilia, nel territorio di…
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I dettagli dell’operazione nella conferenza stampa del vice direttore operativo della Dia, il generale di brigata Nicola Altiero, e del capo centro operativo di Catania Carmine Mosca, alle 11 alla Dia etnea I Paratore sono originari di Santa Domenica Vittoria nel messinese. Gli agenti della Dia hanno messo sotto chiave tutto effettuando perquisizioni a Messina, Catania, Siracusa e Milano. Gli imprenditori del settore rifiuti sono sotto processo nell’operazione Piramide.
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Finisce sotto sequestro l’impero aziendale e societario da oltre cento milioni di euro di Antonino e Carmelo Paratore, padre e figlio, gestori in passato della piu’ grande discarica della Sicilia, nel territorio di Lentini. I dettagli dell’operazione nella conferenza stampa del vice direttore operativo della Dia, il generale di brigata Nicola Altiero, e del capo centro operativo di Catania Carmine Mosca, alle 11 alla Dia etnea Sono stati gli uomini della Dia di…
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Maxi-sequestro di beni a imprenditori ritenuti legati alla famiglia mafiosa Santapaola-Ercolano. Il provvedimento, disposto dal tribunale di Catania, è in corso di esecuzione da parte del personale della Direzione investigativa antimafia di Catania. Il valore complessivo della misura di prevenzione si aggira sui cento milioni di euro . Maxi-sequestro di beni a imprenditori ritenuti legati alla famiglia mafiosa Santapaola-Ercolano .
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Da umile carpentiere, è divenuto uno tra i più facoltosi imprenditori siciliani. Ammonta a cento milioni di euro il valore dei beni sequestrati dalla Direzione investigativa antimafia di Catania a imprenditori ritenuti riconducibili al clan Santapaola-Ercolano. In particolare, sono stati sottoposti a sequestro 14 società, 7 immobili e svariati rapporti finanziari, da oggi è sotto il controllo dello Stato, per un valore complessivamente stimato in oltre…
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Nel corso della complessa indagine sarebbero stati accertati legami tra i Paratore e esponenti di primissimo piano del clan mafioso Santapaola Ercolano. Sono stati gli uomini della Dia di Catania, guidati da Carmine Mosca, a eseguire il provvedimento emesso dalla sezione misure di prevenzione del Tribunale di Catania sulla base della proposta formulata dal procuratore di Catania e dal direttore della Dia.
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È proprio questa vicinanza a esser ritenuta l’origine dell’impressionante escalation imprenditoriale di padre e figlio. Il sequestro ha riguardato tre persone: il boss Maurizio Zuccaro e gli imprenditori messinesi Antonino e Carmelo Paratore, padre e figlio. Il decreto è stato emesso dalla sezione Misure di prevenzione del Tribunale su proposta congiunta della Procura di Catania e del direttore della Dia.
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Da carpentiere a ricchissimo imprenditore con l'aiuto della mafia: sequestrati 100 milioni a Catania
La vicinanza tra i tre è emersa con certezza anche per la presenza dei due imprenditori al battesimo della figlia del boss ed in occasione di un matrimonio di un congiunto. Da carpentiere è diventato uno degli imprenditori più facoltosi della Sicilia. Ma, secondo la Dda di Catania e la Dia etnea lo è diventato grazie alla copertura del clan mafioso dei Santapaola. In particolare, sono stati sottoposti a sequestro 14 società, 7 immobili e svariati…
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