Eredità Agnelli, i fratelli Elkann e il sequestro da 75 milioni

- Il sequestro di 75 milioni di euro emesso dalla procura di Torino non è stato un fulmine a ciel sereno per i fratelli Elkann. La vicenda giudiziaria che coinvolge John, Lapo e Ginevra contro la madre Margherita Agnelli va avanti da anni. Tutto è iniziato nel 2007, quando Margherita ha contestato le volontà testamentarie dei genitori, Marella Caracciolo e Gianni Agnelli, a favore dei nipoti.

Uno dei documenti chiave che inguaiano i fratelli Elkann, Gianluca Ferrero e Urs Von Grueningen riguarda la residenza svizzera della vedova dell'Avvocato. Secondo gli inquirenti, c'era una strategia ben definita dietro questa residenza, volta a sottrarre un ingente patrimonio e i relativi redditi alle leggi successorie e fiscali italiane. Nelle quasi cento pagine del decreto, i magistrati Marco Gianoglio, Mario Bendoni e Giulia Marchetti ripercorrono tutti gli elementi che dimostrerebbero la residenza fittizia in Svizzera di Marella Caracciolo Agnelli fin dal 2010.

Nella massa ereditaria da 800 milioni di euro transitata da Marella Caracciolo ai fratelli Elkann, circa 50 milioni erano riconducibili ai gioielli di 'lady Fiat'. Orecchini, collane, bracciali, anelli di oro, perle e diamanti sono stati spartiti tra i tre nipoti. Il giudice ha definito la vicenda un disegno criminoso per sfuggire al fisco.

Gli altri due protagonisti dell'indagine, il commercialista Gianluca Ferrero e il notaio svizzero Urs Robert von Gruenigen, sono indicati tra i professionisti che avrebbero aiutato gli Elkann a elaborare il presunto disegno criminoso. Secondo i magistrati, la residenza fittizia in Svizzera di Marella Caracciolo Agnelli è il presupposto alla base dei reati contestati: frode fiscale e truffa ai danni dello Stato.

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