Ponte ferroviario sul Lamone, negligenza e polemiche

- Le immagini del ponte ferroviario sul fiume Lamone, ostruito da rami, tronchi e detriti, hanno fatto il giro del web. Questo accumulo di legname è stato una delle principali cause dell'esondazione che ha colpito Bagnacavallo, in provincia di Ravenna. La destra ha colto l'occasione per attaccare la Regione Emilia Romagna, chiedendo chiarezza sui fondi stanziati per gli interventi sui fiumi Sillaro, Lamone e il nodo idraulico di Colorno.

Marta Evangelisti di Fratelli d'Italia ha sollevato interrogativi sulla disponibilità effettiva dei fondi inizialmente assegnati. Per il torrente Sillaro, l'importo è stato ridotto da 3 milioni a circa 667mila euro. Per il fiume Lamone, da 1.200.000 euro a quasi 267mila euro. Per Parma e il nodo idraulico di Colorno, l'importo è stato aumentato da 55 milioni a 58.266.176 euro.

Caterina Corzani, vicesindaca di Bagnacavallo, ha ammesso che il problema del ponte ferroviario era noto già dall'anno scorso. L'accumulo di legname nei pressi del ponte di Boncellino ha portato a gravi tracimazioni e alla rottura dell'argine del fiume Lamone. Marco Bacchini, responsabile della sede di Ravenna dell'Agenzia regionale Sicurezza del Territorio e Protezione Civile, ha dichiarato che c'è stata grave negligenza negli interventi di rimozione dei tronchi a Boncellino.

Claudio Miccoli, ex dirigente della Regione e responsabile del servizio Reno e Po di Volano, ha risposto alle accuse di Bacchini, sottolineando la necessità di interventi più tempestivi e coordinati. La polemica sulla gestione dei fiumi del territorio è divampata dopo la terza alluvione in poco meno di un anno e mezzo.

Ordina per: Data | Fonte | Titolo