Nato e Cina, tensioni in aumento: il ruolo di Pechino nella guerra in Ucraina

La recente dichiarazione finale del vertice Nato a Washington ha messo in luce le crescenti tensioni tra l'Alleanza e la Cina, con particolare riferimento al ruolo di Pechino nella guerra in Ucraina.

La Nato ha espresso un forte sostegno all'Ucraina, dichiarando che il paese è su una "traiettoria irreversibile" per l'ingresso nell'Alleanza. I leader dell'Alleanza si sono impegnati a fornire assistenza a lungo termine per la sicurezza dell'Ucraina, sottolineando la loro unità e solidarietà di fronte alla guerra di aggressione in corso in Europa.

Il vicepremier e ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, ha sottolineato l'importanza di un ruolo positivo da parte della Cina. Secondo Tajani, la Cina dovrebbe convincere la Russia a porre fine alla guerra che ha iniziato con l'invasione dell'Ucraina.

La Cina, tuttavia, ha risposto con forza alle accuse della Nato. Il portavoce del ministero degli Esteri cinese, Lin Jian, ha definito la Nato un "residuo della guerra fredda", le cui "ansie di sicurezza" mettono "in serio pericolo il mondo". Questa dichiarazione è arrivata in risposta alla parte della dichiarazione finale del summit Nato in cui la Cina viene accusata di essere una "decisiva facilitatrice" della guerra russa in Ucraina.

La dichiarazione finale del vertice della Nato ha accusato la Cina di essere il principale "facilitatore" del riarmo russo nella guerra in Ucraina. Questa accusa ha alimentato ulteriormente lo scontro tra la Nato e i due "partner senza limiti", la Cina e la Russia. La Nato ha chiesto a Pechino una revisione della sua politica, in modo da cessare ogni supporto militare e politico allo sforzo bellico della Russia. La Cina, tuttavia, ha respinto queste accuse, sostenendo che esse rispecchiano un atteggiamento da "guerra fredda".

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