Suicidio in carcere, una tragedia che continua

Un giovane di 27 anni è stato trovato in fin di vita nella sua cella nel reparto di media sicurezza del carcere della Dogaia, sabato 27 luglio. Il detenuto, pluripregiudicato per vari reati tra cui furti e rapine, è morto poco dopo il suo arrivo all'ospedale di Prato.

Il giovane, solo nella sua cella, ha deciso di porre fine alla sua vita utilizzando una corda rudimentale per impiccarsi. È stato trovato agonizzante intorno alle 19 di sabato da un agente impegnato nel controllo del reparto di media sicurezza. Nonostante l'immediata corsa all'ospedale Santo Stefano, non c'è stato nulla da fare.

Questo tragico evento segna il sessantesimo suicidio di un detenuto nel corso dell'anno in Italia, un problema persistente che continua a colpire le carceri italiane. Inoltre, si contano sei suicidi tra gli agenti penitenziari dall'inizio dell'anno.

La frequenza di questi eventi tragici sottolinea la necessità di un cambiamento nel sistema carcerario italiano. La questione delle condizioni nelle carceri italiane rimane un tema centrale che richiede un'attenzione urgente e una soluzione efficace. La perdita di vite umane nelle carceri è una tragedia che non può essere ignorata. La società deve risvegliare le sue coscienze e affrontare questa crisi con urgenza e determinazione.

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