Cannabis light, copertura legale per il traffico di droga

- La recente stretta sulla cannabis light, approvata dalla Camera e inclusa nel decreto sicurezza, ha suscitato aspre critiche da parte delle opposizioni. Tuttavia, c'è un aspetto delle coltivazioni della cannabis light che per lungo tempo è stato sottovalutato: le piantagioni legali di cannabis sono sempre più spesso usate come copertura per coltivazioni illegali di marijuana.

In Veneto, la coltivazione della canapa è una realtà consolidata. Centinaia di agricoltori, molti dei quali giovani, hanno scelto questa coltura come indirizzo agronomico aziendale, incentivati anche da una legge regionale lungimirante voluta da Coldiretti. Questa legge ha sostenuto la filiera in un'ottica di crescita del reddito, favorendo nel contempo la sostenibilità ambientale.

Tuttavia, con l'approvazione dell'articolo 18 del disegno di legge Sicurezza, la filiera della canapa è a un passo dal baratro. Manca solo il timbro del Senato per cancellare un comparto economico che impiega oltre 10 mila persone e conta 3 mila aziende. Gli imprenditori del settore sono scesi in trincea, e perfino Coldiretti è sul piede di guerra.

Il ministro dell'Agricoltura, Francesco Lollobrigida, tace. Le uniche parole memorabili furono di scherno: "Cannabis light? Meglio il THC". Ma la canapa non è solo quella dei negozi di cannabis light. È un'intera filiera agroindustriale che si inserisce nella cosmetica, nell'automotive e nella bioedilizia. Rappresenta un settore che fattura dai 150 ai 500 milioni di euro.

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