Rosa e Olindo colpevoli, contro di loro nessun complotto

- La Corte d'Appello di Brescia, presieduta da Antonio Minervini, ha respinto le tre richieste di revisione del processo per la Strage di Erba, avanzate dai legali Fabio Schembri, Nico D'Ascola, Luisa Bordeaux e Paola Morello, dal tutore legale di Olindo Romano e Rosa Bazzi Diego Soddu e dal sostituto Pg di Milano Cuno Tarfusser. La strage, avvenuta l'11 dicembre 2006, ha visto la tragica morte di Raffaella Castagna, suo figlio Youssef, sua madre Paola Galli e la vicina di casa Valeria Cherubini.

In quasi 90 pagine, la seconda sezione della Corte d'Appello ha demolito le richieste di revisione, sottolineando che non vi sono nuove prove né complotti o presunte pressioni in grado di riscrivere la storia della strage. I giudici hanno ribadito che le interviste televisive e le inchieste giornalistiche non sono sufficienti a riaprire il processo, confermando così la solidità dell'impianto probatorio che ha portato alla condanna all'ergastolo di Rosa Bazzi e Olindo Romano.

La decisione della Corte d'Appello di Brescia segue quelle dei giudici di Como, Milano e Roma, che avevano già certificato la colpevolezza della coppia. Le tre istanze di revisione presentate sono state giudicate inammissibili poiché prive di novità e inadeguate a modificare il verdetto di colpevolezza. La Corte ha inoltre sottolineato che le interviste televisive, pur avendo un impatto mediatico, non hanno alcun valore probatorio nelle aule di giustizia.

La strage di Erba, che ha sconvolto l'Italia, rimane dunque un caso chiuso dal punto di vista giudiziario, con Rosa Bazzi e Olindo Romano che restano colpevoli al di là di ogni ragionevole dubbio.

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