La cella, la piccola finestrina in alto, il raggio di luce, l’insonnia, l’auto-rimprovero e quel martellio del pensiero, diventeranno un ricordo nella memoria di Cecilia Sala. Il carcere di Evin rimarrà là, imponente, con i suoi abitanti, con le loro storie e dolori, con centinaia di intellettuali, scrittori, giornalisti, artisti e attivisti colpevoli delle loro idee, col grigio del carcere che tenta di sbiadirne i colori.
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Nel 2024, almeno 31 donne sono state giustiziate tramite impiccagione nelle carceri iraniane. Questo dato, reso noto dall’organizzazione non governativa Iran Human Rights (Ihr) con sede a Oslo, rappresenta un picco senza precedenti dal 2008, anno in cui l’Ong ha iniziato a monitorare sistematicamente l’applicazione della pena capitale in Iran. L’aumento delle esecuzioni femminili evidenzia un fenomeno preoccupante che getta luce su questioni profonde e…
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