Minacce ai pm del processo Open Arms, scatta l'allarme sicurezza a Palermo

- A Palermo è scattato l'allarme sicurezza per i tre pm del processo Open Arms: Marzia Sabella, Gery Ferrara e Giorgia Righi. La procuratrice generale di Palermo, Lia Sava, ha lanciato l’allarme al Comitato provinciale per l’Ordine e la Sicurezza pubblica a seguito delle migliaia di messaggi di insulti e minacce indirizzate via social e delle pesanti lettere intimidatorie rivolte ai magistrati. I tre pm, che il 14 settembre hanno chiesto la condanna a 6 anni per sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio del ministro Matteo Salvini, preferiscono non commentare.

Il processo Open Arms ha attirato l'attenzione mediatica e politica, con il ministro dei Trasporti Matteo Salvini accusato di sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio. L'accusa si riferisce a un episodio del 2019, quando Salvini, allora ministro dell'Interno, impedì lo sbarco di 147 migranti soccorsi dalla nave Open Arms, costringendoli a rimanere a bordo per giorni in condizioni precarie.

Le minacce ai pm sono arrivate in un momento cruciale del processo, con la richiesta di condanna che ha suscitato reazioni forti e contrastanti. La procuratrice generale Lia Sava ha ritenuto necessario allertare il Comitato per l’Ordine e la Sicurezza pubblica, organismo della Prefettura che si occupa delle misure di protezione. La situazione è stata definita allarmante, con una valanga di insulti e minacce che si è abbattuta sui magistrati.

Il caso Open Arms rappresenta uno dei momenti più delicati della carriera politica di Salvini, con implicazioni che vanno oltre il singolo episodio. La vicenda ha sollevato questioni di diritto internazionale, diritti umani e gestione delle politiche migratorie. La decisione di Salvini di impedire lo sbarco dei migranti è stata criticata da diverse organizzazioni umanitarie e ha portato a un acceso dibattito politico.

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