WADA ricorre al TAS per il caso Sinner

- Il ricorso della WADA contro l'assoluzione di Jannik Sinner da parte dell'ITIA, a seguito della positività al Clostebol, ha scosso il mondo del tennis. Mai prima d'ora l'agenzia antidoping aveva fatto appello contro una sentenza di un tribunale indipendente nel tennis, rendendo questa vicenda un caso senza precedenti. La decisione della WADA di rivolgersi al Tribunale Arbitrale dello Sport (TAS) è arrivata come un fulmine a ciel sereno, sorprendendo non solo il tennista altoatesino, ma anche il suo avvocato, che ha definito l'azione "non necessaria".

Sinner, già assolto dalle accuse di doping, dovrà ora affrontare ulteriori mesi di incertezza, con la spada di Damocle di una possibile sospensione di uno o due anni che pende sulla sua carriera. Il tennista, campione di Australian Open e US Open, continuerà a giocare mentre il TAS esamina il caso, ma l'ombra del giudizio pubblico e delle possibili conseguenze legali rimane.

Il ricorso della WADA ricorda il caso di Josè Palomino, difensore dell'Atalanta, che nel 2022 fu imputato e poi assolto per contaminazione da Clostebol. Anche in quel caso, la vicenda si concluse con l'assoluzione dell'atleta, ma non senza aver attraversato un lungo e tortuoso iter giudiziario.

Nel frattempo, il mondo del tennis si è schierato in gran parte a favore di Sinner, con molte voci che hanno espresso solidarietà al giovane campione. Tuttavia, non sono mancate le critiche, come quelle del tennista australiano Nick Kyrgios, che ha accolto con soddisfazione la notizia del ricorso, insinuando dubbi sull'innocenza di Sinner.

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