Marmolada: il ghiacciaio morente delle Dolomiti

- Il ghiacciaio della Marmolada, un tempo maestoso simbolo delle Dolomiti, è oggi un gigante ferito, vittima del cambiamento climatico e dell'azione umana. La sesta edizione di "Climbing for Climate", iniziativa promossa dalla Rete delle università per lo sviluppo sostenibile (Rus) e dal Club Alpino Italiano (Cai), ha portato alla luce la drammatica situazione del ghiacciaio, la cui superficie si è dimezzata negli ultimi 25 anni.

Secondo le rilevazioni dell'Università di Padova, il processo di fusione del ghiacciaio della Marmolada continua ad accelerare, segnando nuovi record negativi. Dal 2023, la superficie del ghiacciaio è scesa sotto la soglia simbolica dei 100 ettari, meno di un chilometro quadrato. Questo dato è allarmante se si considera che 25 anni fa il ghiacciaio misurava 205 ettari. La vita residua del ghiacciaio è stimata tra i 13 e i 22 anni, un tempo brevissimo per un ecosistema così prezioso.

Il cambiamento climatico è il principale responsabile della rapida fusione del ghiacciaio. L'aumento delle temperature globali ha accelerato il processo di scioglimento, rendendo inefficaci anche le misure di protezione come i teli geotermici. Tuttavia, l'azione umana ha contribuito in modo significativo al declino della Marmolada. Durante la giornata di clean up promossa dal team "Carovana dei ghiacciai 2024", sono stati trovati centinaia di rifiuti di tutte le epoche, alcuni risalenti addirittura alla prima guerra mondiale.

La situazione del ghiacciaio della Marmolada è un chiaro segnale della necessità di un impegno globale per combattere il cambiamento climatico. La fusione dei ghiacciai non è solo una perdita per il paesaggio naturale, ma ha anche conseguenze dirette sull'approvvigionamento idrico e sulla biodiversità. È fondamentale che governi, istituzioni e cittadini collaborino per adottare misure efficaci e sostenibili.

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