Prevenzione del suicidio. Un problema di salute pubblica da affrontare

- Il suicidio rappresenta un grave problema di salute pubblica, con circa 700.000 morti ogni anno a livello globale. In Italia, nel biennio 2020-2021, si sono registrati 7.422 suicidi tra i residenti di età pari o superiore a 15 anni, con gli uomini che rappresentano il 78,5% dei casi. Il pensionamento sembra essere un evento critico per molti di loro.

La prevenzione del suicidio deve essere una priorità negli interventi di salute pubblica, al pari della prevenzione degli eventi cardiovascolari e degli incidenti stradali. È fondamentale rompere il silenzio che circonda il suicidio, poiché nasconderlo e non parlarne contribuisce a creare un tabù che ostacola la prevenzione. Quando le famiglie sanno riconoscere i segnali di allarme e chi è in crisi sa a chi rivolgersi, i casi di suicidio possono diminuire.

Maurizio Pompili, professore di psichiatria all'università Sapienza di Roma e uno dei maggiori esperti internazionali di suicidio, sottolinea l'importanza di cambiare la narrazione del fenomeno. La prevenzione del suicidio deve essere integrata negli interventi di salute pubblica e deve coinvolgere tutti i settori della società, compresi i media, che spesso si occupano delle tragedie legate al suicidio.

In occasione della Giornata mondiale per la prevenzione del suicidio, che si celebra ogni anno il 10 settembre, sono state organizzate diverse iniziative in Italia. A Padova, ad esempio, si è tenuto un convegno intitolato "Il suicidio in Italia: verso un piano coordinato di interventi", rivolto in particolare ai giornalisti. A Prato, il servizio di prevenzione è curato da oltre trent'anni dalle consorelle della sezione Femminile della Misericordia.

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