Crescita delle tensioni globali tra Nato, Russia e Cina

Il vertice della Nato a Washington ha suscitato preoccupazioni in Russia e Cina, alimentando le tensioni globali. Le dichiarazioni emerse dal summit sono state percepite come una minaccia alla sicurezza della Federazione Russa, secondo il portavoce di Putin, Dmitrij Peskov. Queste preoccupazioni hanno portato alla necessità di misure ponderate, coordinate ed efficaci per contenere la Nato.

La notizia, diffusa dall'agenzia Interfax, ha particolarmente infastidito Mosca a causa dei 40 miliardi di aiuti militari concessi a Kiev. Questi aiuti seguono il processo di ammissione dell'Ucraina nella Nato, un processo definito a Washington come irreversibile. Questo ha portato la Russia a reagire con irritazione, minacciando rappresaglie.

Anche la Cina ha reagito con irritazione alle dichiarazioni del vertice della Nato. Un portavoce della missione cinese all'Unione Europea ha dichiarato che la Nato dovrebbe smettere di enfatizzare la cosiddetta minaccia cinese e di provocare scontri e rivalità. Invece, dovrebbe fare di più per contribuire alla pace e alla stabilità del mondo.

Il conflitto tra Russia e Ucraina, nato due anni fa per la conquista dei territori del Donbass e della Crimea e delle province del Donetsk e del Lugansk, sembra destinato a non finire in breve tempo. Queste regioni sono oggi sotto l'egida di Putin. Secondo il professore ed editorialista Paolo Becchi, i confini che la Russia aveva prima non esistono più, quindi non ci rientrerà più.

La Nato ha confermato di volere l'ingresso dell'Ucraina e ha condannato la Cina, dichiarando di attendersi reazioni da Pechino e da Pyongyang. La Cina viene definita nel comunicato finale un pericolo per la prosperità e la sicurezza dell'Occidente, e le si intima di abbandonare l'alleanza con la Russia. La Nato sostiene che la Cina non può facilitare la più grande guerra europea della storia recente senza che questo abbia un impatto negativo sui suoi interessi e sulla sua reputazione.