Berrettini e la maledizione degli infortuni

27/09/2024 - Matteo Berrettini, il talentuoso tennista romano, ha nuovamente dovuto fare i conti con un infortunio agli addominali, un problema che sembra perseguitarlo da anni. Durante il secondo turno dell'ATP 500 di Tokyo, Berrettini, dopo aver vinto il primo set contro il francese Arthur Fils con un tie-break chiuso 7-5, ha chiesto l'intervento del fisioterapista per un dolore agli addominali. Nonostante il tentativo di proseguire, il dolore si è rivelato troppo intenso, costringendolo a ritirarsi dal match.

Questo ennesimo infortunio rappresenta un ulteriore colpo di sfortuna per Berrettini, che negli ultimi anni ha visto la sua carriera costellata da problemi fisici. Il primo grande problema agli addominali risale agli Australian Open del 2021, quando, dopo aver raggiunto per la prima volta gli ottavi di finale, fu costretto a ritirarsi prima del match contro Tsitsipas. Da allora, gli infortuni agli addominali sono diventati una costante, limitando la sua presenza sui campi da tennis e impedendogli di esprimere al meglio il suo talento.

La situazione attuale è particolarmente frustrante per Berrettini, che sembrava aver ritrovato una buona forma fisica dopo una serie di vittorie convincenti. Recentemente, aveva infatti trionfato contro l'olandese Botic van de Zandschulp e aveva ottenuto tre vittorie su tre incontri in Coppa Davis a Bologna. Tuttavia, il nuovo infortunio agli addominali ha interrotto bruscamente questo momento positivo, gettando un'ombra sul suo futuro immediato.

La carriera di Berrettini, finalista a Wimbledon nel 2021, è stata segnata da alti e bassi, con momenti di grande successo alternati a periodi di stop forzato a causa degli infortuni. Nonostante le difficoltà, il tennista romano ha sempre dimostrato una grande determinazione e una volontà di ferro nel cercare di superare gli ostacoli fisici. Tuttavia, la ricorrenza degli infortuni agli addominali solleva interrogativi sulla possibilità di trovare una soluzione definitiva a questo problema.