La sentenza del terremoto de L'Aquila: studenti morti per comportamenti incauti

Il terremoto che ha sconvolto L'Aquila circa 15 anni fa ha lasciato una cicatrice indelebile nella storia italiana. Una recente sentenza della Corte d'Appello ha sollevato nuove polemiche, riguardanti le circostanze della morte di sette studenti durante il sisma.

La Corte d'Appello ha deciso che i sette studenti morti nel terremoto sarebbero deceduti a causa dei loro "comportamenti incauti". Secondo i giudici, i ragazzi hanno assunto una "condotta incauta" la notte del sisma, scegliendo di rimanere a dormire nelle loro case.

La sentenza ha scatenato l'indignazione di molti, tra cui Massimo Cialente, sindaco dell’Aquila al momento del sisma. Sebbene abbia scelto di non rilasciare interviste, ha espresso la sua rabbia e ha suggerito che se fosse stato il Capo dello Stato, avrebbe convocato il Csm per discutere la sentenza.

I familiari delle vittime non riceveranno alcun risarcimento e dovranno pagare le spese legali. La Corte d'appello ha respinto sette ricorsi delle parti civili sui decessi del disastroso sisma, confermando la sentenza di primo grado riguardante il crollo del palazzo di via Gabriele D'Annunzio 14, dove ci furono 13 vittime.

La sentenza della Corte d'Appello ha sollevato molte questioni e ha aperto un dibattito sulla responsabilità delle vittime nei disastri naturali. Mentre la città di L'Aquila continua a ricordare le vittime del terremoto, la sentenza ha aggiunto un nuovo capitolo alla sua tragica storia.

Ordina per: Data | Fonte | Titolo