Stellantis Termoli, incertezza e nuove sfide per il futuro della Gigafactory

- Nello stabilimento Stellantis di Termoli si respira un’aria di profonda incertezza. La fabbrica, che avrebbe dovuto essere al centro di un ambizioso progetto di rilancio per l’intera economia del Molise con la conversione alla produzione di batterie elettriche, è oggi bloccata in una fase di stallo. Le speranze di una rapida ripartenza si sono infrante nel corso dell’incontro tenutosi ieri presso il Ministero delle Imprese del Made in Italy (MIMIT), rivelando una realtà ben più complessa e preoccupante.

Il Consiglio regionale, riunitosi all’indomani di quella che è stata definita "una giornata nerissima, drammatica, per il Molise", ha visto l’assenza del presidente Roberti e del suo vice, l’assessore all’attività produttive Andrea Di Lucente. Questa assenza ha suscitato critiche e perplessità, evidenziando ulteriormente la gravità della situazione.

Il senatore Della Porta ha chiarito che da parte del Governo non è stato fatto alcun passo indietro e che chiederà al ministro Urso di recarsi a Termoli per fare il punto della situazione insieme ai lavoratori e sindacati. Tuttavia, la realtà è che il progetto di realizzare una gigafactory a Termoli per la produzione di batterie per le auto elettriche resta in stand-by. I fondi del Pnrr, destinati a questo progetto, rischiano di essere dirottati verso altri investimenti se l’investimento non si concretizzerà entro giugno-luglio 2025.

La situazione è resa ancora più complessa dalle richieste di trasferta in Francia e dalla nuova cassa integrazione, che alimentano l’incertezza tra i lavoratori. La fabbrica ex Fiat, che avrebbe dovuto rappresentare un punto di svolta per l’economia locale, si trova ora in una fase di stallo che mette a rischio non solo i posti di lavoro, ma anche il futuro industriale della regione.

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