Raid israeliano a Beirut, colpiti i vertici di Hezbollah

- Nella notte, i caccia israeliani hanno condotto un attacco mirato contro un bunker situato nella periferia meridionale di Beirut, dove si trovavano i vertici di Hezbollah. Secondo quanto riportato dal New York Times, citando fonti israeliane anonime, l'obiettivo principale del raid era Hashem Safieddine, cugino e successore del defunto leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah. L'attacco, avvenuto intorno alla mezzanotte, ha colpito il quartiere residenziale di Dahyia, provocando una serie di esplosioni che hanno scosso l'intera area.

Le informazioni raccolte da Barak Ravid, giornalista di Axios, confermano che Safieddine si trovava nel bunker insieme ad altri importanti dirigenti di Hezbollah al momento dell'attacco. Tuttavia, non è ancora chiaro se Safieddine sia stato effettivamente colpito o meno. L'operazione israeliana, che ha preso di mira un incontro di alto livello, rappresenta un'escalation significativa nelle tensioni tra Israele e Hezbollah.

Nel frattempo, l'ayatollah Khamenei ha guidato oggi l'alta preghiera settimanale, preceduta da una cerimonia di commemorazione in onore del defunto leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah. La situazione in Medio Oriente rimane tesa, con una ventina di razzi lanciati dal Libano verso la baia di Haifa e la Galilea, alcuni dei quali sono stati intercettati dall'Idf.

Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha dichiarato che una guerra totale in Medio Oriente può essere evitata, ma l'attacco israeliano a Beirut e il lancio di razzi dal Libano indicano che la situazione è tutt'altro che stabile. Le prossime ore saranno cruciali per capire l'evolversi degli eventi e le possibili ripercussioni a livello regionale.

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