Detriti di droni russi scoperti in Romania: tensioni crescenti nel conflitto ucraino

Il Ministero della Difesa rumeno ha confermato il ritrovamento di detriti di droni russi vicino alla città di Plauru, in Romania, al confine con l'Ucraina. Questa scoperta ha suscitato preoccupazioni sulla possibile espansione del conflitto in corso.

L'esercito russo ha ottenuto guadagni significativi sul campo di battaglia a ovest di Avdiivka, nell'Ucraina orientale. In primavera, le forze russe sono avanzate di diversi chilometri lungo la ferrovia Avdiivka-Pokrovsk nel giro di alcuni giorni e hanno catturato il villaggio fortificato di Ocheretyne. A metà luglio, dopo sanguinosi combattimenti durati diversi mesi, le truppe russe hanno compiuto un altro passo avanti lungo la stessa ferrovia e hanno conquistato il villaggio di Prohres.

L'esercito ucraino ha risposto con un attacco a un aeroporto militare in Crimea. Questa mossa è stata elogiata dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky, che ha espresso il suo apprezzamento per i soldati coinvolti nel raid.

Mykhailo Podolyak, importante consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ha espresso la sua posizione in un'intervista all'Associated Press. Secondo Podolyak, firmare un accordo con la Russia per fermare la guerra con l'Ucraina equivarrebbe a firmare un patto con il diavolo. Ha sostenuto che un tale accordo farebbe solo guadagnare tempo al presidente russo Vladimir Putin per rafforzare il suo esercito e inaugurare un altro capitolo potenzialmente più violento della guerra.

L'Unione Europea ha trasferito a Kiev 1,5 miliardi di euro provenienti da proventi di asset russi, come annunciato da Ursula von der Leyen. Nel frattempo, un attentato a Mosca ha portato all'estradizione del sospetto dalla Turchia, che sostiene di essere stato reclutato dai servizi ucraini. Questi eventi sottolineano la complessità e la tensione crescente del conflitto ucraino.

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