Concordato preventivo, il governo in pressing sugli autonomi

- Il governo italiano ha deciso di intensificare i controlli fiscali sui lavoratori autonomi che non aderiscono al concordato preventivo biennale. Questa misura, annunciata dal viceministro dell'Economia Maurizio Leo, mira a spingere il maggior numero di liberi professionisti ad abbracciare il concordato. La mancata adesione comporterà l'inserimento in una sorta di lista nera, con conseguenti sanzioni.

La lettera inviata a 1,8 milioni di partite Iva che aderiscono al regime forfettario ha suscitato non poche preoccupazioni. Aprendo i loro cassetti fiscali sul sito dell'Agenzia delle Entrate, gli autonomi hanno trovato una sorta di "diagnosi fiscale". Questo documento riporta le informazioni in possesso del Fisco sull'attività svolta lo scorso anno.

Il concordato preventivo biennale non è obbligatorio, ma il governo sta facendo di tutto per incentivare l'adesione. Le partite Iva che non aderiranno saranno soggette a controlli fiscali più stringenti. Questa strategia punta a recuperare 2,5 miliardi di euro dalle partite Iva, una cifra significativa per le casse dello Stato.

Confprofessioni, con un comunicato stampa del 20 settembre 2024, ha evidenziato la necessità di differire i termini per l'adesione al concordato preventivo biennale. La scadenza attuale è fissata al 31 ottobre, ma le modifiche alle regole del gioco richiedono più tempo per consentire ai contribuenti di valutare coscientemente l'opportunità di aderire.

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