Si alza il livello di repressione nelle università Usa. Ucla circondata di poliziotti, in Arizona proiettili di gomma contro gli studenti

Il Fatto Quotidiano ESTERI

Sale il livello di repressione nei confronti delle mobilitazioni studentesche a sostegno della Palestina ormai diffuse in molte università degli Stati Uniti. Questa mattina la polizia ha fatto una breve irruzione nel campus dell‘Ucla, l’ateneo di Los Angeles, che rimane circondato da un migliaio di poliziotti. Ieri sera le forze dell’ordine avevano ordinato agli studenti di lasciare l’accampamento, altrimenti sarebbero stati arrestati. (Il Fatto Quotidiano)

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La Polizia dell'Arizona ha sparato ieri pomeriggio proiettili di gomma e al peperoncino contro manifestanti alla University of Arizona durante le proteste di gruppi di filo-palestinesi e filo-israeliani: lo ha reso noto il presidente dell'ateneo, Robert Robbins, come riporta la Cnn. (Il Messaggero Veneto)

(Adnkronos) – Non si fermano proteste pro-Palestina nelle università americane. Nella notte la polizia ha fatto irruzione nell’accampamento allestito dai manifestanti nell’Università della California, Ucla, uscendo dopo qualche ora. (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)

Le forze dell'ordine hanno ordinato ai manifestanti di disperdersi (LAPRESSE)

Oltre 1.100 persone sono state arrestate dall'inizio delle proteste pro-Gaza nei campus americani. Gli arresti sono scattati il 18 aprile a Columbia (108 ragazzi in manette) e proseguiti in altri atenei, dalla California al New England. (ilmattino.it)

La decisione è stata presa dal sindaco Eric Adams, dopo che nella giornata di domenica sono falliti i negoziati tra l’università e gli occupanti. (Nicola Porro)

Uno stendardo con su scritto ‘Intifada’ e ‘Student Intifada’, la parola araba che significa ribellione, è stato appeso a una delle finestre dell’edificio. Durante l’altra notte, maschere e kefiah in testa, un gruppo di manifestanti pro-palestinesi, circa 200, ha sfidato l’ateneo occupando Hamilton Hall, uno dei principali edifici accademici del campus che nel 1968 divenne il simbolo della protesta anti-Vietnam. (QUOTIDIANO NAZIONALE)