Meloni a testa in giù, violenza, insulti e tensioni: è questo l’antifascismo?

Meloni a testa in giù, violenza, insulti e tensioni: è questo l’antifascismo?
StrettoWeb INTERNO

La risposta alla domanda del titolo la forniamo subito, senza perderci in tanti giri di parole: “no!”. La risposta è “no!”. L’antifascismo non è violenza, insulti, tensioni, manifesti pericolosi. Eppure abbiamo visto anche tanto di questo, ieri, in Italia. Il 25 aprile, la Festa della Liberazione, celebra la sconfitta del Fascismo e la fine della Guerra. Ci aspettiamo una festa appunto: manifestazioni, parate, iniziative simboliche. (StrettoWeb)

La notizia riportata su altri media

"Dovevamo aspettarcelo sì. Forse è doveroso che continuiamo a chiedere al presidente del Consiglio una professione di antifascismo, dal momento che lei ha giurato sulla Costituzione che è intrinsecamente antifascista. (Liberoquotidiano.it)

TikTok al bando negli Usa, il web: "Quando promuoveva l'odio contro i bianchi andava bene, se si critica Israele deve essere repressa" Joe Biden ha firmato una legge con oggetto il bando di TikTok negli Usa. (Il Giornale d'Italia)

Il post della premier sui totalitarismi Giorgia Meloni come Fonzie di Happy Days. È il paragone che ha fatto il governatore dell’Emilia-Romagna in quota Pd, Stefano Bonaccini, accusando la premier di non essersi espressa in modo chiaro contro il fascismo in occasione del 25 aprile, festa che celebra la liberazione d’Italia dall’occupazione nazifascista. (Virgilio Notizie)

Gli odiatori social che vogliono la premier "appesa"

È stato il 25 aprile di nessuno. Ignora di essere presidente del Consiglio perché il fascismo ha perso e si dice contro tutte le dittature, come il ministro Gennaro Sangiuliano, e va bene: pure io sono tanto antifascista quanto anticomunista, ma il 25 aprile è una data italian… (La Stampa)

Il bello del 25 aprile è che a sinistra ognuno ci vede quello che vuole. Approfittando dell’anniversario della Liberazione, soprattutto se al governo c’è una donna di destra, si può scendere in piazza in nome di qualunque cosa. (Liberoquotidiano.it)

Vogliono dare patenti di antifascismo ma hanno esattamente gli stessi atteggiamenti e le stesse ambizioni delle camicie nere. Dicono di essere democratici, sostengono di voler difendere i valori democratici, ma non si fanno remore ad augurare la morte dal presidente del Consiglio. (ilGiornale.it)