Alberta Figari nuova presidente di Tim, Pietro Labriola confermato Ad

Alberta Figari nuova presidente di Tim, Pietro Labriola confermato Ad
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Alberta Figari è la nuova presidente di Tim mentre Pietro Labriola viene confermato amministratore delegato. Lo ha deciso l'assemblea degli azionisti, che ha rinnovato il consiglio di... Leggi tutta la notizia (Virgilio)

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Il CdA, che ha una durata triennale, è composto da sette membri: due vengono eletti dalla Camera e due dal Senato. Altri due vengono indicati dal ministero dell'Economia e nominati dal Consiglio dei ministri, uno dei quali riveste poi la carica di amministratore delegato e l'altro, almeno in base alla prassi, di presidente, dopo aver ottenuto il gradimento di due terzi della commissione di Vigilanza. (Il Giornale d'Italia)

azienda telefonica Si muove verso il basso la, con una flessione dell'1,80%.L'andamento dinella settimana, rispetto al, rileva una minore forza relativa del titolo, che potrebbe diventare preda dei venditori pronti ad approfittare di potenziali debolezze. (LA STAMPA Finanza)

Tim: Siragusa, ok primo cda, unico obiettivo e' far risalire titolo (RCO) (Il Sole 24 ORE)

Tim, Labriola confermato al vertice e Vivendi non vota. La vendita della rete ora più vicina

Si è svolta oggi a Milano l'assemblea dei soci per rinnovare il cda (LAPRESSE)

L’avvocato Alberta Figari “non ha bisogno di consigli”. Così il presidente uscente di Tim Salvatore Rossi si limita a rispondere uscendo dalla sede della società a Milano, dove si è svolta la assemblea dei soci per rinnovare il cda, ai cronisti che gli chiedono se ha un consiglio da dare all’avvocato Figari indicata alla presidenza di Tim nella lista presentata dal board uscente in cui è confermato Pietro Labriola come ad, destinata ad essere la prossima presidente della telco. (Il Sole 24 ORE)

Pochi investitori, tanti risparmiatori Milano — L’assemblea per il rinnovo del consiglio di Telecom Italia sorprende per la bassa affluenza, una delle più basse di sempre. Ha votato solo il 50,77% del capitale (contro il 53% nel 2023), tra cui il 23,78% di Vivendi, il 9,8% di Cdp e l’1,27% della Banca D’Italia. (la Repubblica)