Migranti in Albania e il potere-dovere del piccolo giudice
Altri sette migranti, dopo i primi dodici. Allora a Bari, stavolta a Brindisi. Ormai sta diventando un rito. I migranti diretti verso l’Italia vi arrivano per via indiretta, attraverso una triangolazione con l’Albania. L’intento del governo è che di là, senza metter piede in Italia, vengano rispediti nei propri paesi, dichiarati sicuri per legge. Ma se i giudici sono di diverso avviso i migranti vengono invece traghettati in Italia, nei centri di trattenimento più vicini: quelli di Bari e di Brindisi. (La Repubblica)
La notizia riportata su altri giornali
Si tratta, come confermato anche dal quotidiano “ La Repubblica ”, di una "rimodulazione" perché dalle attuali 220 unità, che comprende poliziotti, finanzieri, impiegati e agenti della penitenziaria, si passerà ad un totale di 170 persone, quantità che consentirà di gestire i turni senza sguarnire la sicurezza dei centri, soprattutto dopo il rientro in Italia del secondo gruppo di migranti. (Sky Tg24 )
La visita guidata nel centro di Gjader, durata 48 ore, si è conclusa stamattina quando ha fatto ritorno a Brindisi come già successo per i primi dodici entusiasti richiedenti asilo, o almeno è quanto appare dalle primissime recensioni dell’italianissimo centro di permanenza: “Ci voleva dopo una traversata in mare” “ideale per coppie” “nuovo e pulitissimo, ideale per una toccata e fuga”. (Lercio)
"Più sicurezza sulle città. Questo è un problema serio, sta diventando un problema serio nelle campagne, ma nei centri anche urbani, nei centri storici addirittura delle più grandi città. Ormai tutti voi credo che possiate sperimentare per esperienza diretta o di conoscenti, che è diventato ormai un rischio avventurarsi in alcune aree anche urbane. (Il Sole 24 ORE)
«Non si può scaricare sulle Ong il fallimento del protocollo Albania». «Rigettiamo con forza tale narrazione, il termine “boicottaggio” – dichiara la direttrice Valeria Taurino– non ha alcun fondamento con le attività svolte in mare dalla nostra nave Ocean Viking. (La Stampa)
Tecnicamente si chiama rimodulazione. Ma dietro l’ordine di ridurre il contingente di forze dell’ordine nei centri di permanenza e rimpatrio di Shengjin e Gjader in Albania c’è un’aria di smobilitazione. (Open)
Diverse organizzazioni sanitarie, impegnate nel soccorso civile nel Mediterraneo centrale e nel supporto alla salute delle persone in movimento, accusano infatti le istituzioni italiane di violare il Codice Deontologico medico e i diritti umani, mettendo a rischio la salute fisica e psicologica dei migranti. (Stranieri in Italia)