Ex Ilva, raggiunto un accordo sulla cassa integrazione

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Ponte sullo Stretto Messina

ROMA (ITALPRESS) – E’ stato raggiunto nella notte, presso il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, l’accordo sulla cassa integrazione straordinaria per i lavoratori dell’Ex Ilva al termine di un lungo incontro fra tutte le parti coinvolte nella vertenza. “Si tratta di un accordo che valorizza il dialogo tra Azienda e Sindacati e consente di accompagnare il piano di ripartenza per gli stabilimenti di Accaierie. (La Nuova Sardegna)

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Le risorsa selezionata si occuperà della pulizia, del riordino e della sanificazione. Requisiti richiesti: (Il Giornale dell'Umbria – il giornale on line dell'Umbria)

Sono 3.500 le persone che disporranno dell'ammortizzatore sociale nella città pugliese su un totale di 4.050. Accordo raggiunto tra sindacati e dirigenza per la cassa integrazione degli operai di Acciaierie d'Italia, l'ex Ilva. (QuiFinanza)

La procedura di cassa integrazione straordinaria per l'ex Ilva riguarderà un numero massimo di partenza, con un solo altoforno in marcia, di 4.050 lavoratori, di cui 3.500 a Taranto, 270 a Genova e 175 a Novi Ligure. (Corriere della Sera)

Ex Ilva, cassa integrazione: scure sugli impianti. Fiom: «Accordo nella notte, 4050 lavoratori, 3500 a Taranto»

La misura, valida per i prossimi 7 mesi e prorogabile di ulteriori 12 dopo un esame congiunto tra le parti, colpirà soprattutto Taranto con 3.500 dipendenti, seguita da Genova con 270, Novi Ligure con 175, 35 a Marghera, 25 a Milano e 10 a Paderno. (il manifesto)

L'accordo, siglato al Ministero del Lavoro, prevede una riduzione del numero di beneficiari rispetto alle richieste iniziali: si passerà da 5.200 a 4.050 unità, di cui la maggior parte impiegata nello stabilimento di Taranto. (NoviOnline)

Nell’accordo prevediamo che, con il percorso di ripartenza, siano garantiti tutta l’occupazione e la continuità salariale con un’integrazione dignitosa per le persone che per vivere devono lavorare» Lo dichiara in una nota Loris Scarpa, coordinatore nazionale siderurgia per la Fiom-Cgil sottolineando che: «nell’accordo c'è un piano di ripartenza che i commissari straordinari dovranno mettere in pratica, c'è la tutela occupazionale perché non sono previsti esuberi e soprattutto alla fine di questo percorso ci sarà la possibilità per tutti di rientrare al lavoro». (La Gazzetta del Mezzogiorno)