Leonardo-Rheinmetall: accordo sui carri armati per l’Esercito italiano

Leonardo-Rheinmetall: accordo sui carri armati per l’Esercito italiano
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Nordest Economia ECONOMIA

Alleanza italo-tedesca nei carrarmati. Leonardo e Rheinmetall hanno siglato gli accordi finali dopo che già a inizio luglio erano state poste le basi. Nasce una joint venture paritaria con sede in Italia. Si guarda in primo luogo alle future forniture all’Esercito italiano di 280 carri armati (metà da combattimento, l’altra metà veicoli di supporto) e oltre mille mezzi cingolati di fanteria leggeri, detti Aics o Aifv. (Nordest Economia)

Ne parlano anche altri media

Nei giorni scorsi l’annuncio ufficiale: Leonardo, principale azienda produttrice di armi in Italia, e la tedesca Rheinmetall, altro colosso del settore degli armamenti, daranno vita alla joint venture Leonardo Rheinmetall Military Vehicles. (Valori.it)

L’accordo prevede investimenti di oltre 20 miliardi di euro in dieci anni che, essendo Leonardo S.p.A. ha ufficializzato una partnership con l’azienda tedesca Rheinmetall per la costituzione di un colosso europeo delle armi. (L'INDIPENDENTE)

La JV Leonardo/Rheinmetall punta a un ampio mercato (Analisi Difesa)

Leonardo-Rheinmetall all’assalto di 50 miliardi

Via libera ufficiale alla joint venture tra Leonardo e Rheinmetall. L’obiettivo dei due gruppi è formare un nuovo nucleo europeo per lo sviluppo e la produzione di veicoli militari da combattimento in Europa. (Milano Finanza)

Il Ministro della Difesa, Guido Crosetto ha incontrato i vertici della multinazionale tedesca Rheinmetall e dell’italiana Leonardo che oggi hanno stretto un importante accordo industriale, che apre le porte a una collaborazione in settori di rilevanza strategica. (Ministero della Difesa)

Ma il vero valore dell’accordo sta nell’aver posto la prima pietra della costruzione «di uno spazio europeo della difesa», come spiegato dall’ad di Leonardo, Roberto Cingolani. Certamente servirà a rinnovare completamente le dotazioni di terra dell’Esercito italiano per un valore di circa 22,3 miliardi. (ilmessaggero.it)