Esiste una mappa in cui sono tracciati tutti quelli che hanno una Tesla
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Il sito Dogequest ha avuto una vita breve. È stato pubblicato il 17 marzo, molto chiacchierato il 18 e poi il 19 marzo ha cominciato a funzionare a intermittenza. Un po’ è stato visibile, un po’ no. Ora sembra chiuso ma potrebbe sempre tornare. La piattaforma era molto semplice: c’era una mappa degli Stati Uniti, piena di icone: a volte c’era il simbolo di Tesla, altre volte quello del cane Doge. Una volta passato sulla mappa il cursore si trasformava in una molotov. (Fanpage.it)
Su altri giornali
Tesla nel mirino anche a Barcellona: una Model Y è stata vandalizzata con una scritta offensiva nei confronti di Elon Musk. Episodi ancora più gravi negli USA. Le posizioni politiche estreme di Elon Musk stanno purtroppo generando un’escalation di gesti di protesta di cui fanno le spese i proprietari di Tesla. (Vaielettrico.it)
In un clima incandescente per l'azienda fondata da Elon Musk, fra un sostanziale calo delle vendite e le polemiche per il suo ruolo politico a fianco del presidente Donald Trump, il dipartimento di Giustizia è pronto a sfoderare il pugno duro nei confronti dei vandali che intendono avviare rappresaglie, spedizioni punitive o azioni violente che hanno come obiettivo, solamente per citare gli ultimi episodi, una delle vetture elettriche della gamma o una colonnina di ricarica Supercharger. (La Gazzetta dello Sport)
Pam Bondi ha annunciato che gli attacchi a prodotti e stabilimenti del gruppo saranno ritenuti "politicamente motivati" e si indagherà su chiunque "operi dietro le quinte per coordinare e finanziare questi crimini" (Il Fatto Quotidiano)
Un sito chiamato DogeQuest sta creando forti polemiche negli Stati Uniti per aver pubblicato quelli che sembrano essere dati personali dei proprietari di Tesla. Secondo quanto riportato dai media statunitensi il sito in questione conterrebbe nomi, indirizzi e altre informazioni sensibili dei possessori di Tesla. (la Repubblica)
Il malcontento, dovuto ai tagli e alla cancellazione di servizi (a personale e finanziamenti), ha portato a manifestazioni e, in alcuni casi, a veri e propri atti di vandalismo contro i concessionari. (Sky Tg24 )
Proiettili e bombe lanciate contro showroom e stazioni di ricarica. È terrorismo? La procuratrice generale Pam Bondi la pensa così, dichiarando che il Dipartimento di Giustizia adotterà misure repressive su quelli che considera attacchi motivati politicamente contro il leader di Tesla, Elon Musk, uno dei più potenti consiglieri del presidente Trump. (Milano Finanza)