L’onda anti-Musk raggiunge New York dove sabato centinaia di manifestanti si sono radunati davanti allo showroom Tesla nel Meatpacking District di Manhattan per protestare contro il patron del colosso delle auto elettriche, nonché fedelissimo alleato di Donald Trump. Da settimane, gruppi di attivisti che si battono contro le politiche del 47 esimo presidente degli Stati Uniti, tra cui People Ove…
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L’onda anti-Musk raggiunge New York dove sabato centinaia di manifestanti si sono radunati davanti allo showroom Tesla nel Meatpacking District di Manhattan per protestare contro il patron del colosso delle auto elettriche, nonché fedelissimo alleato di Donald Trump. Da settimane, gruppi di attivisti che si battono contro le politiche del 47 esimo presidente degli Stati Uniti, tra cui People Ove…
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Tra le proteste pacifiche in tutto il Paese, sono stati segnalati almeno 80 casi di vandalismo o incendio doloso di veicoli Tesla che Trump ha minacciato di punire spedendo i colpevoli nelle carceri del Salvador. Tre giorni fa la procuratrice generale Usa, Pam Bondi, ha annunciato l'incriminazione di tre persone per il loro coinvolgimento in quella che ha descritto come «un'ondata di terrorismo interno contro Tesla».
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Donald Trump loda l’annuncio gli atti vandalici contro auto e rivendite Tesla saranno considerati atti di “terrorismo interno” con pene fino a 20 anni che, suggerisce, potrebbero essere “forse essere scontati nelle prigioni di El Salvador, che recentemente sono diventate famose per le loro amabili condizioni”. “Non vedo loro di vedere i banditi terroristi avere 20 anni di prigione per quello che stanno facendo a Elon Musj e alla Tesla”, ha scritto il presidente su…
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Così Trump su Truth: «Non vedo l’ora di vedere questi malati terroristi ricevere condanne a 20 anni di carcere per quello che stanno facendo a Elon Musk e Tesla. Forse, potrebbero scontare le pene nelle carceri di El Salvador, che di recente sono diventate famose per le loro condizioni così belle». Una citazione, quella del tycoon, tutto fuorché casuale: gli Stati Uniti, infatti, hanno appena firmato un accordo con il governo di El Salvador.
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Elon Musk ha annunciato una serie di misure che l'azienda sta adottando per combattere gli atti vandalici che si verificano nei suoi store americani, dove veicoli e persino strutture come i Supercharger sono stati incendiati o danneggiati. Un vandalismo utilizzato come segno di protesta contro le azioni di Elon Musk come politico che stanno continuando a far discutere. Dopo che il presidente Trump e altri membri del Governo hanno dichiarato che gli attacchi contro l'azienda sarebbero stati…
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Nelle ultime settimane, le proteste contro Tesla , azienda simbolo di Elon Musk, il miliardario che Donald Trump ha messo a capo del Doge, il dipartimento per l’efficientamento della macchina burocratica americana si sono intensificate. Il malcontento, dovuto ai tagli e alla cancellazione di servizi (a personale e finanziamenti), ha portato a manifestazioni e, in alcuni casi, a veri e propri atti di vandalismo contro i concessionari.
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Sono stati individuati ed incriminati i tre individui rei di aver commesso, in varie zone degli Stati Uniti, alcuni reati e gesti dolosi a danno di vetture, di stazioni di ricarica e di concessionarie della Tesla. In un clima incandescente per l'azienda fondata da Elon Musk, fra un sostanziale calo delle vendite e le polemiche per il suo ruolo politico a fianco del presidente Donald Trump, il dipartimento di Giustizia è pronto a sfoderare il pugno duro nei confronti dei vandali che intendono…
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Negli ultimi giorni, l’America si è riscoperta piromane, con concessionari devastati e Model S ridotte a torce elettriche (letteralmente). Il perché? Il Divino Elon, l’uomo che un giorno vende auto elettriche e l’altro si fa nominare da Trump zar della burocrazia USA, tagliando teste e budget con la delicatezza di una Tesla a guida autonoma in test. I manifestanti accusano il suo impero di rappresentare il peggio del capitalismo tecnologico.
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Pam Bondi ha annunciato che gli attacchi a prodotti e stabilimenti del gruppo saranno ritenuti "politicamente motivati" e si indagherà su chiunque "operi dietro le quinte per coordinare e finanziare questi crimini" Gli attacchi alle auto Tesla vanno considerati come “terrorismo interno” perché sono “politicamente motivati”. La procuratrice generale Usa Pam Bondi ha appena annunciato l’incriminazione di tre persone che avevano incendiato con molotov…
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Tempi duri per i possessori di Tesla negli Stati Uniti (e non solo). Stando a quanto riferisce Nbc News, i dati personali di diversi proprietari di macchine prodotte dall’azienda amministrata da Elon Musk sono stati pubblicati, contro la loro volontà e con finalità chiaramente intimidatorie, su un sito internet chiamato Dogequest. Un nome che fa riferimento al dipartimento dell’Efficienza governativa (Doge) guidato dall'imprenditore sudafricano che, da…
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Vuoi leggere questo articolo senza pubblicità? Vuoi leggere questo articolo senza pubblicità? Entra qui e abbonati a Vaielettrico Premium Tesla nel mirino anche a Barcellona: una Model Y è stata vandalizzata con una scritta offensiva nei confronti di Elon Musk. Episodi ancora più gravi negli USA. Tesla nel mirino, ma c’è chi ricorre al Sentry Mode… Le posizioni politiche estreme di Elon Musk stanno purtroppo generando un’escalation di gesti di protesta di cui fanno le spese i proprietari di Tesla.
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L’auto elettrica di Elon Musk è diventata il simbolo del trumpismo. Le vetture finiscono al centro di critiche e vandalismo. Ma anche del dibattito politico, come successo in Italia La Tesla come le statue di Cristoforo Colombo. Era accaduto due anni fa con la rivolta contro i conquistadores spagnoli in tutto il Centro e Sud America: le riproduzioni dei grandi scopritori del Continente prese a martellate, divelte, legate dietro ai paraurti delle auto e trascinate per strada, a volte perfino decapitate.
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Il sito Dogequest ha avuto una vita breve. È stato pubblicato il 17 marzo, molto chiacchierato il 18 e poi il 19 marzo ha cominciato a funzionare a intermittenza. Un po’ è stato visibile, un po’ no. Ora sembra chiuso ma potrebbe sempre tornare. La piattaforma era molto semplice: c’era una mappa degli Stati Uniti, piena di icone: a volte c’era il simbolo di Tesla, altre volte quello del cane Doge. Una volta passato sulla mappa il cursore si trasformava in una molotov.
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Auto Tesla date alle fiamme. Proiettili e bombe lanciate contro showroom e stazioni di ricarica. È terrorismo? La procuratrice generale Pam Bondi la pensa così, dichiarando che il Dipartimento di Giustizia adotterà misure repressive su quelli che considera attacchi motivati politicamente contro il leader di Tesla, Elon Musk, uno dei più potenti consiglieri del presidente Trump. Gli attacchi di…
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Un sito chiamato DogeQuest sta creando forti polemiche negli Stati Uniti per aver pubblicato quelli che sembrano essere dati personali dei proprietari di Tesla. Secondo quanto riportato dai media statunitensi il sito in questione conterrebbe nomi, indirizzi e altre informazioni sensibili dei possessori di Tesla. Ma non solo, al suo interno sarebbero presenti anche i dati dei rivenditori e di membri del governo e del Doge, il Dipartimento dell'Efficienza Governativa.
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Da alcuni mesi i manifestanti sfilano di fronte agli showroom dell'azienda. Il presidente Trump ha detto che tratterà le violenze come atti terroristici Il 29 marzo è stata organizzata un protesta da parte di Tesla Takedown, il movimento partito negli Stati Uniti per manifestare contro Elon Musk. Da quando è diventato il paladino delle destre globali e capo di DOGE, nonché principale consigliere del presidente USA Donald Trump, il…
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Si tratta di doxing, la diffusione non autorizzata di dati sensibili di una persona, con scopi intimidatori e invasivi Negli ultimi giorni, caratterizzati dalle violente proteste contro la “nazi-car”, un sito web, chiamato Dogequest, ha sollevato preoccupazioni per la sua modalità di raccolta e condivisione di informazioni sensibili relative a possessori di Tesla e componenti del Doge. Il sito presenta una mappa interattiva che traccia questi individui, utilizzando piccole tesla nere, icone a forma…
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E poi, dopo molti distinguo, tutti si dissero d’accordo: «Non ce l’aspettavamo di finire in questo frullatore». Temete atti vandalici? «Non più di prima». Intanto però c’è chi ha iniziato ad appiccicare adesivi: «Ho comprato quest’auto prima che Elon impazzisse». «Quest’auto è dotata di video sorveglianza». Il primo è di nicchia, il secondo attira molti: a Milano la Tesla vandalizzata durante il corteo per Dax del 15 marzo…
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Cinquanta sfumature di boicottaggio. Le proteste contro Tesla e il suo proprietario vanno avanti ormai da settimane. E ogni giorno che passa sembrano aumentare in numero e varietà. C'è chi in Oregon ha lanciato molotov contro le vetrine di uno showroom e chi invece si è limitato a esporre cartelli e slogan: «Non comprate le nazi-car», recita uno di questi. C'è chi ha sparato con una pistola contro una…
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«Suona il clacson se odi Tesla». «Non comprare una nazi-car». «Davvero vuoi comprare una svasti-car?». E ancora. «Musk si vanta di poter interrompere Starlink con un bottone se gli va. Comprereste un’auto se chi ve la fa pagare (salato) può bloccarvi in ogni momento se gli siete antipatici?». «Boycott Tesla», scrivono i più educati. Più passano i giorni e più — dagli Usa al Regno Unito, dall’Australia alla Francia — si moltiplicano le campagne contro…
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