Centinaia di manifestanti contro Tesla a New York
Articolo Precedente
Articolo Successivo
Tra le proteste pacifiche in tutto il Paese, sono stati segnalati almeno 80 casi di vandalismo o incendio doloso di veicoli Tesla che Trump ha minacciato di punire spedendo i colpevoli nelle carceri del Salvador. Tre giorni fa la procuratrice generale Usa, Pam Bondi, ha annunciato l'incriminazione di tre persone per il loro coinvolgimento in quella che ha descritto come «un'ondata di terrorismo interno contro Tesla». (Corriere del Ticino)
La notizia riportata su altre testate
Il perché? Il Divino Elon, l’uomo che un giorno vende auto elettriche e l’altro si fa nominare da Trump zar della burocrazia USA, tagliando teste e budget con la delicatezza di una Tesla a guida autonoma in test. (Autoappassionati.it)
L’onda anti-Musk raggiunge New York dove sabato centinaia di manifestanti si sono radunati davanti allo showroom Tesla nel Meatpacking District di Manhattan per protestare contro il patron del colosso delle auto elettriche, nonché fedelissimo alleato di Donald Trump. (La Stampa)
Da alcuni mesi i manifestanti sfilano di fronte agli showroom dell'azienda. Il presidente Trump ha detto che tratterà le violenze come atti terroristici (StartupItalia)
Sono stati individuati ed incriminati i tre individui rei di aver commesso, in varie zone degli Stati Uniti, alcuni reati e gesti dolosi a danno di vetture, di stazioni di ricarica e di concessionarie della Tesla (La Gazzetta dello Sport)
Il sito Dogequest ha avuto una vita breve. Una volta passato sulla mappa il cursore si trasformava in una molotov. (Fanpage.it)
Si tratta di doxing, la diffusione non autorizzata di dati sensibili di una persona, con scopi intimidatori e invasivi Il sito presenta una mappa interattiva che traccia questi individui, utilizzando piccole tesla nere, icone a forma di “T”, colonnine di ricarica e un cane stilizzato, simbolo del Doge. (missionline)