DogeQuest, il sito che espone i dati dei possessori di Tesla per attaccare Musk
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Un sito chiamato DogeQuest sta creando forti polemiche negli Stati Uniti per aver pubblicato quelli che sembrano essere dati personali dei proprietari di Tesla. Secondo quanto riportato dai media statunitensi il sito in questione conterrebbe nomi, indirizzi e altre informazioni sensibili dei possessori di Tesla. Ma non solo, al suo interno sarebbero presenti anche i dati dei rivenditori e di membri del governo e del Doge, il Dipartimento dell'Efficienza Governativa. (la Repubblica)
Ne parlano anche altri giornali
Sono stati individuati ed incriminati i tre individui rei di aver commesso, in varie zone degli Stati Uniti, alcuni reati e gesti dolosi a danno di vetture, di stazioni di ricarica e di concessionarie della Tesla (La Gazzetta dello Sport)
Negli ultimi giorni, l’America si è riscoperta piromane, con concessionari devastati e Model S ridotte a torce elettriche (letteralmente). (Autoappassionati.it)
Gli attacchi di «terrorismo interno» «La serie di attacchi violenti alla proprietà con logo Tesla è niente meno che terrorismo interno», ha dichiarato Bondi questa settimana, aggiungendo che i pubblici ministeri perseguiranno accuse federali che potrebbero portare a lunghe pene detentive. (Milano Finanza)
Pam Bondi ha annunciato che gli attacchi a prodotti e stabilimenti del gruppo saranno ritenuti "politicamente motivati" e si indagherà su chiunque "operi dietro le quinte per coordinare e finanziare questi crimini" (Il Fatto Quotidiano)
L’onda anti-Musk raggiunge New York dove sabato centinaia di manifestanti si sono radunati davanti allo showroom Tesla nel Meatpacking District di Manhattan per protestare contro il patron del colosso delle auto elettriche, nonché fedelissimo alleato di Donald Trump. (La Stampa)
Tempi duri per i possessori di Tesla negli Stati Uniti (e non solo). Un nome che fa riferimento al dipartimento dell’Efficienza governativa (Doge) guidato dall'imprenditore sudafricano che, da braccio destro del presidente Trump, sta conducendo una campagna di impopolari tagli draconiani tra i dipendenti federali statunitensi. (il Giornale)