Si dichiarava nullatenente ma possedeva lo yacht da regata più grande al mondo: sequestro da 47 milioni per l'imprenditore De Bono

Si dichiarava nullatenente ma possedeva lo yacht da regata più grande al mondo: sequestro da 47 milioni per l'imprenditore De Bono
Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
La Provincia Pavese INTERNO

Un parco di auto di lusso, dalle Rolls Royce alle Bentley alle Ferrari, e poi il vero “diamante” di quell’ostentazione di ricchezza, lo yacht da regata “Lulworth”, il più grande del mondo. Eppure l’imprenditore Gabriele De Bono si presentava al fisco come nullatenente. Ma i dati del sequestro effettuato dai militari della Guardia di finanza di Roma raccontano tutta un’altra storia. Oltre quaranta… (La Provincia Pavese)

Su altre testate

Collezionava Rolls Royce, Ferrari e amava veleggiare a bordo del suo veliero Lulworth, il più antico del mondo. Ma per il fisco era un nullatenente. (ilmessaggero.it)

L’imprenditore romano Gabriele De Bono risulta residente a Dubai e prima ancora nel Principato di Monaco, come scrive Il Messaggero. I guai con la giustizia (Virgilio Notizie)

I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Roma hanno disposto un sequestro per beni del valore di oltre 47 milioni di euro. I beni sono riconducibili a un imprenditore romano considerato socialmente pericoloso per i numerosi precedenti giudiziari a suo carico. (Il Caffè.tv)

Auto storiche, ville di lusso e una barca d’epoca unica al mondo: sequestri 47 milioni a un imprenditore romano

La Guardia di Finanza di Roma ha sequestrato beni per un valore di oltre 47 milioni di euro a un imprenditore considerato socialmente pericoloso, indagato per associazione a delinquere, riciclaggio e bancarotta fraudolenta. (ilmessaggero.it)

“Militari del comando provinciale della guardia di finanza di Roma, su richiesta della procura della repubblica capitolina, hanno eseguito il provvedimento del tribunale penale – Sezione misure prevenzione, con cui è stato disposto il sequestro dei beni del valore di oltre 47 milioni di euro riconducibili a un imprenditore romano considerato socialmente pericoloso per i numerosi precedenti giudiziari a suo carico. (Tuscia Web)

– Aveva accumulato ville e terreni nei posti più esclusivi, da Roma all’Argentario e la Costa Smeralda. Il tutto acquistato coi redditi nascosti di una “galassia societaria" con sede in paradisi fiscali: aziende tutte intestate a prestanome. (QUOTIDIANO NAZIONALE)