Tassare meno le famiglie e di più i veri ricchi. Qualche spunto dalla Francia

Tassare meno le famiglie e di più i veri ricchi. Qualche spunto dalla Francia
Articolo Precedente

precedente
Articolo Successivo

successivo
Avvenire ESTERI

ImagoEconomica Quando ci lamentiamo per i treni che si rompono o non arrivano, i pronto soccorso nel caos, i tempi biblici per fare un esame medico gratuito, le buche nelle strade, le scuole in pessime condizioni, oppure gli argini dei corsi d’acqua che non reggono l’impatto del cambiamento climatico dovremmo sempre tenere presente che esistono due ordini di responsabilità: il primo è riconducibile alla buona o cattiva gestione, e qui si possono chiamare in causa legittimamente i ministri, i governatori, gli amministratori locali, il livello di preparazione della burocrazia e del capitale umano di un territorio; il secondo è un po’ meno ampio, e porta diritto al tema delle risorse. (Avvenire)

Su altri giornali

Il nuovo premier di destra ha svelato ieri una manovra che punta a tagliare 60 miliardi di deficit, uno sforzo inedito per la Francia. Comincia in Francia un autunno all’insegna dell’austerità nonostante questa parola non sia mai stata pronunciata da Michel Barnier. (la Repubblica)

Il primo ministro mette subito le mani avanti dopo aver presentato il progetto di finanziaria per il 2025: «È perfettibile». Michel Barnier sa benissimo che la stretta sui conti pubblici proposta dal governo per far fronte a una deriva del debito che quest’anno supera il 6%, sarà decostruita dall’Assemblée nationale, dove non ha la maggioranza. (il manifesto)

Per la Francia si tratterebbe di una manovra economica senza precedenti, con tagli alla spesa per 40 miliardi di euro ed entrate da tassazione per 20 miliardi. Non bastavano il rallentamento dei consumi in mercati chiave come la Cina e la prudenza sulla prospettiva di ripresa nel 2025. (Pambianconews)

Francia, deficit esploso al 6,6%: l’ex ministro Le Maire aveva annunciato il 4,4%. “Nascosti i dati”. E Barnier annuncia lacrime e sangue

Il problema è che, avendo sbagliato il primo passo concreto - con la proposta di cancellare l’ indennità universale per il combustibile (Winter Fuel Allowance), che vale fino a 300 sterline per 10 milioni di pensionati- Starmer ha subìto un drastico crollo di popolarità che adesso dovrà gestire, non senza difficoltà. (Corriere della Sera)

Intervistato dalla televisione Lci, il coordinatore della France Insoumise (Lfi), Manuel Bompard, ha denunciato il »piano di austerità più violento che la Francia abbia mai conosciuto«. Dopo il tentativo (fallito ieri) di sfiduciare il premier in Parlamento, l'opposizione di sinistra è tornata già da questa mattina alla carica contro la manovra. (Corriere del Ticino)

Eppure Bruno Le Maire, l’ex ministro dell’Economia, ancora a inizio 2024 rassicurava i francesi, i mercati finanziari e l’Europa, con previsioni al 4,4%: “Il punto di svolta nel risanamento delle nostre finanze pubbliche è stato raggiunto e sarà mantenuto con fermezza”, aveva detto all’epoca. (Il Fatto Quotidiano)