Luisa Ranieri all'anteprima di Parthenope in tailleur oversize: il look nasconde un omaggio a Napoli

A cura di Valeria Paglionico Il 24 ottobre arriverà nei cinema italiani Parthenope, il nuovo attesissimo film di Paolo Sorrentino, e l'intero cast è impegnatissimo con gli ultimi eventi promozionali, ultimo tra tutti un esclusivo photocall che ha riunito regista e attori andato in scena ieri pomeriggio a Roma. Ad attirare le attenzioni dei media è stata soprattutto Luisa Ranieri, una delle protagoniste della pellicola, nonché musa di Sorrentino. (Fanpage.it)

Ne parlano anche altre testate

«Più che emozionato mi sento completamente frastornato. Nel pieno di un vortice di emozioni e sensazioni sconvolgenti». (Corriere della Sera)

Parthenope nasce nelle acque del golfo, sirena, figura mitologica, fondatrice della città. Con lei, Paolo Sorrentino, 54 anni, osserva l’inesorabile scorrere del tempo e conduce alla scoperta dei tanti volti della sua città, dalle lussuose ville di Posillipo ai vicoli popolari, ammaliante e sordida. (QUOTIDIANO NAZIONALE)

Ecco dove è stato girato l'ultimo lavoro del regista napoletano premio Oscar in arrivo al cinema il 24 Ottobre. Una zona d'Italia che ammalia, inquieta e stupisce. Fonte: Ufficio stampa/Gianni Fiorito Parthenope di Paolo Sorrentino (SiViaggia)

Sorrentino: «L'Oscar non mi ha condizionato, nasco sceneggiatore poi viene la regia»

«Parthenope sono io» ha detto il regista parafrasando Flaubert, ma in realtà la ragazza Parthenope che attraversa in un viaggio epico gli anni della gioventù spensierata, e poi dell'età adulta e della maturità consapevole contiene moltitudini, perché vive nelle esperienze di chiunque la guardi. (ilmattino.it)

Prima di «andare in letargo come gli scoiattoli», perché l’inverno si avvicina ed è questa, a suo parere, l’unica cosa da fare adesso, Paolo Sorrentino regala al pubblico il suo Parthenope che, dopo il Festival di Cannes e le proiezioni di mezzanotte, arriva in sala: «È un film sentimentale sulle varie tappe della vita. (La Stampa)

Insomma il gioco dell'aggettivo urterebbe ancor di più la timidezza di Paolo Sorrentino che non ama parlare di se, a meno che non sia un film dove può migliorare la deludente realtà con l'immaginazione. (Corriere TV)