Tajani, no a tasse sugli extraprofitti, creare tavolo con banche

"Forza Italia è contraria a qualsiasi tassa sugli extraprofitti. Si danneggerebbero le banche di prossimità e si creerebbe incertezza sui mercati a danno dell'Italia. Si crei un tavolo con le banche per concordare soluzioni utili ai conti pubblici". Lo scrive su X il vicepremier, ministro degli Esteri e segretario Fi Antonio Tajani. . (Il Messaggero Veneto)

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"Bisogna capire prima di tutto che cosa è un extraprofitto, un governo democratico e liberale non può porre limiti ai guadagni di un'impresa, non può dire che questo è un profitto e quest'altro un extraprofitto", ha detto Tajani, "detto questo, bisogna evitare che ci siano imposizioni dall'alto, sono preoccupato prima di tutto per le banche di prossimità perchè una tassa sui profitti rischia di colpire al cuore le banche popolari e le banche di credito cooperativo, questo noi non lo permetteremo mai e non approveremo mai in Consiglio dei ministri una misura del genere, però si può aprire un tavolo di confronto con le banche per trovare la soluzione migliore per aiutare i conti pubblici del nostro Paese". (il Giornale)

"L'economia di un Paese impone che il tema delle banche debba essere affrontato con serietà e responsabilità". A dirlo è Maurizio Casasco, deputato e responsabile del dipartimento Economia di Forza Italia, che, affrontando di nuovo il tema degli extraprofitti, ha invitato a creare "un sistema armonioso tra sistema creditizio, imprese e famiglie" e non penalizzante per la crescita del Paese. (il Giornale)

La volontà è non fare strappi. Banche e governo tentano il dialogo su eventuali contributi straordinari che le prime dovrebbero versare al secondo. (L'HuffPost)

Nessuna tassa sugli extra-profitti delle banche. Piuttosto l’apertura di un tavolo per negoziare misure “volontarie” e concordate con il sistema bancario. (ilmessaggero.it)

E vorrei sottolineare che per il momento il problema non si pone. E se ci sarà necessità, lo si potrà pensare in piena collaborazione con gli eventuali destinatari”. (L'Opinione delle Libertà)

L’istituto ha già fatto sapere che il Prodotto interno lordo del 2021, anno di benchmark delle nuove stime, ha subito una revisione al rialzo compresa tra lo 0,9 e l’1,2% rispetto alla stima del primo marzo scorso, il che si tradurrebbe in un miglioramento complessivo dei conti pubblici e per il governo in un margine più ampio per la prossima manovra economica, ma anche per il Piano strutturale di Bilancio (Psb) su cui il ministero dell’Economia è al lavoro e che va presentato all’Europa entro il 30 settembre. (Corriere della Sera)