Dazi, lo sconto a Londra fa esultare i brexiter. Starmer frena: pronta l’intesa con gli Usa
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Perché il Regno Unito si è visto infliggere ‘soltanto’ il 10 per cento dei dazi da Donald Trump e non il 20, come invece capitato a tutta l’Unione Europea? I brexiter gioiscono, i collaboratori del primo ministro Keir Starmer si compiacciono “dei risultati che sta portando questo approccio cauto, pragmatico e responsabile del governo”. Ma la realtà è più ardua e complessa. Innanzitutto, … (la Repubblica)
Su altri media
Oltre 25.000 posti di lavoro nel settore automobilistico nel Regno Unito potrebbero essere a rischio se venissero introdotti i dazi sulle importazioni pianificati dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump, secondo una nuova analisi. (Il Messaggero - Motori)
I due leader hanno parlato al telefono e "hanno concordato che una guerra commerciale non è nell' interesse di nessuno, ma che nulla deve essere escluso" e che è "importante tenere le aziende aggiornate sugli sviluppi", aggiunge il governo britannico. (RaiNews)
Starmer e Macron «hanno anche condiviso le loro preoccupazioni sull'impatto economico e sulla sicurezza globale, in particolare nel Sud-Est asiatico». Starmer e Macron hanno infine «concordato di rimanere in stretto contatto nelle prossime settimane». (Corriere del Ticino)

Il governo britannico è "deluso" per l'imposizione dei dazi Usa ma è impegnato nel raggiungimento di un accordo commerciale con l'amministrazione di Donald Trump. Lo ha affermato il ministro delle Attività Produttive, Jonathan Reynolds, riferendo alla Camera dei Comuni. (Tiscali Notizie)
Il primo ministro britannico Keir Starmer ha detto oggi a Downing Street che tutte le decisioni che saranno prese a seguito della decisione di Donald Trump di imporre dazi doganali ai prodotti esportati negli Stati Uniti saranno guidate "dall'interesse nazionale". (Il Messaggero)
Da parte del governo si è preferito sottolineare che ha pagato la strategia di Starmer di non andare allo scontro con Trump, anzi di cercare di blandirlo in tutti i modi, non ultimo con l’invito firmato da re Carlo per una visita di Stato con tutti i crismi reali: a differenza di Bruxelles, Londra ha evitato di minacciare contro-dazi e anche ieri il premier ha ribadito che «uno dei grandi punti di forza di questa nazione è la capacità di mantenere i nervi saldi», perché «nessuno vince in una guerra commerciale, non è nel nostro interesse nazionale». (Corriere della Sera)