Starmer e Macron: «La guerra commerciale non giova a nessuno»
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Starmer e Macron «hanno anche condiviso le loro preoccupazioni sull'impatto economico e sulla sicurezza globale, in particolare nel Sud-Est asiatico». La nota riferisce inoltre che «dopo le discussioni tra i pianificatori militari in Ucraina questa settimana, hanno discusso dei buoni progressi che sono stati fatti sulla Coalizione dei volenterosi». Starmer e Macron hanno infine «concordato di rimanere in stretto contatto nelle prossime settimane». (Corriere del Ticino)
Se ne è parlato anche su altre testate
Da parte del governo si è preferito sottolineare che ha pagato la strategia di Starmer di non andare allo scontro con Trump, anzi di cercare di blandirlo in tutti i modi, non ultimo con l’invito firmato da re Carlo per una visita di Stato con tutti i crismi reali: a differenza di Bruxelles, Londra ha evitato di minacciare contro-dazi e anche ieri il premier ha ribadito che «uno dei grandi punti di forza di questa nazione è la capacità di mantenere i nervi saldi», perché «nessuno vince in una guerra commerciale, non è nel nostro interesse nazionale». (Corriere della Sera)
Lo riferisce Downing street in una nota. I due leader hanno parlato al telefono e "hanno concordato che una guerra commerciale non è nell' interesse di nessuno, ma che nulla deve essere escluso" e che è "importante tenere le aziende aggiornate sugli sviluppi", aggiunge il governo britannico. (RaiNews)
Ma la realtà è più ardua e complessa. Perché il Regno Unito si è visto infliggere ‘soltanto’ il 10 per cento dei dazi da Donald Trump e non il 20, come invece capitato a tutta l’Unione Europea? I brexiter gioiscono, i collaboratori del primo ministro Keir Starmer si compiacciono “dei risultati che sta portando questo approccio cauto, pragmatico e responsabile del governo”. (la Repubblica)
La politica del presidente degli Stati Uniti, che dovrebbe essere confermata oggi, potrebbe «destabilizzare completamente l'industria automobilistica del Regno Unito», ha affermato l'Institute For Public Policy Research (Ippr). (Il Messaggero - Motori)
Reynolds ha sottolineato che una intesa con Washington "non solo eviterebbe l'imposizione di dazi più pesanti, ma approfondirebbe la nostra relazione economica", e allo stesso tempo ha annunciato una consultazione con le aziende del Paese su possibili ritorsioni future contro gli Stati Uniti. (Tiscali Notizie)
Il primo ministro britannico Keir Starmer ha detto oggi a Downing Street che tutte le decisioni che saranno prese a seguito della decisione di Donald Trump di imporre dazi doganali ai prodotti esportati negli Stati Uniti saranno guidate "dall'interesse nazionale". (Il Messaggero)