La ragazza di Gaza
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Aveva molti sogni, come tutte le ragazze della sua età. Amava i libri e la fotografia. Negli ultimi mesi intorno a lei non c’era più traccia della città nella quale era nata e dalla quale non era mai uscita. E allora, girando con la sua macchina fotografica tra le macerie e schivando le bombe assassine, ha fotografato il dolore. Otto mesi di fotografie. Fotografie che hanno preso l’unica strada possibile per uscire da Gaza: quella digitale. (Articolo21)
Ne parlano anche altri giornali
«Luminosa», «solare», «viva», «chiara». Sepideh Farsi, regista iraniana e dissidente, da Parigi racconta che tutte le parole che le vengono per descrive Fatima Hassouna hanno a che fare con la luce. (Corriere della Sera)
Laureata in multimedia all'University college of applied sciences di Gaza, Fatima, 25 anni, non era solo una fotogiornalista, ma una testimone visiva di una realtà che diventa ogni giorno più dura. PUBBLICITÀ (Euronews.com)
Continuano le notizie drammatiche dal fronte di morte e disperazione di Gaza, che non risparmia chi sa cercando di raccontare quanto accade. Una fotogiornalista di 25 anni è stata uccisa durante i bombardamenti israeliani. (ComingSoon.it)

“Non avrei mai immaginato che un’intera famiglia potesse essere spazzata via” raccontava. 11 membri della sua famiglia erano stati uccisi nel 2024. (RaiNews)
Da Gaza a Messina, un pensiero per chi subisce ingiustizie irreparabili. E, nonostante tutto, "restiamo umani" di Marco Olivieri (Tempostretto)
Arriva come tutte le esplosioni che partono dagli attacchi aerei in guerra, squarciano Cielo e Memoria, rasano al suolo e riscrivono la storia. (il Fatto Vesuviano)