Terremoto Adriatico, oltre 65 scosse da ieri. Di Giovambattista (INGV): “Ha scosso mezza Italia ma non avrà coda”

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MeteoWeb INTERNO

Di Giovambattista: “Ha scosso mezza Italia ma non avrà coda”. Non ci sono rischi che il terremoto nel mare Adriatico possa propagarsi.

Continua la sequenza di terremoti nel Mar Adriatico iniziata con la scossa di magnitudo 5.6 di ieri tra Italia e Croazia.

“La placca adriatica e’ molto rigida, si spinge fin sotto all’Appennino e trasmette bene le onde sismiche – spiega Di Giovambattista – C’e’ la spinta della placca adriatica sotto agli Appennini. (MeteoWeb)

Ne parlano anche altre fonti

La scossa più forte registrata dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia è avvenuta alle ore 19:43 di M 3.8, mentre alle ore 22:15 registrata altra scossa di M. Violenta scossa di terremoto M 6.0 scuote la terra per centinaia di km: si muove zona sismica, epicentro a Guadalupa. (Centro Meteo italiano)

Dalla mezzanotte l'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) ha registrato oltre 10 terremoti, due dei quali di magnitudo 3.1, per un totale di circa 65 eventi sismici da ieri pomeriggio. Non si segnalano danni a persone o cose. (Sky Tg24 )

Una quindicina quelle registrate solo dalla mezzanotte alle 7.30, dagli strumento dell'Ingv, di magnitudo compresa tra 2.1 a 3.2, come nel caso di quella delle 7.28, localizzata in mare a una profondità di 10 chilometri (AGI - Agenzia Italia)

"Il terremoto odierno (di ieri, 27 marzo, ndr) è quindi testimonianza diretta della presenza di grandi faglie sismogenetiche, allineate sia lungo la costa dalmata, sia in pieno Adriatico". Da ieri sono decine le scosse di terremoto registrate dai sismografi dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia in Mare Adriatico. (Zonalocale)

Nelle ultime 48 ore, i sismografi della Sala di Sorveglianza dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia a Roma (INGV), hanno registrato oltre cento scosse, con punte di oltre 3.0 di magnitudo. (StatoQuotidiano.it)

Lì c'è attività sismica - conclude Venisti - e bisogna trovare il giusto compromesso per convivere con questo fenomeno naturale" L'aggiornamento arriva dal geologo Nicola Venisti dell'Osservatorio Sismologico dell'Università di Bari presso il dipartimento di Scienze della Terra e geoambientali. (FoggiaToday)