“Nascosero le prove”. Condannati i pm del caso Eni-Nigeria

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Nicola Porro INTERNO

Sono stati condannati dal tribunale di Brescia l’ex procuratore aggiunto di Milano, Fabio De Pasquale, e il suo collaboratore, Sergio Spadaro. Al centro della controversia, il famoso processo all’Eni e ai suoi dirigenti, dall’amministratore delegato Claudio Descalzi al predecessore Paolo Scaroni, su presunte tangenti in Nigeria per l’esercizio di un giacimento di petrolio. Processo finito nel nulla (assolti perché “il fatto non susssite”), ma che ha causato il procedimento ai danni dei due pm accusati di aver nascosto prove a favore degli imputati. (Nicola Porro)

Ne parlano anche altre testate

Dopo Piercamillo Davigo, tocca a Fabio De Pasquale. Ieri lo stesso giudice che ha condannato Davigo condanna anche De Pasquale, fino a maggio procuratore aggiunto della Repubblica a Milano, e tutt'ora in servizio come pm nel capoluogo lombardo. (il Giornale)

Il processo che ha visto imputati i pubblici ministeri milanesi Fabio De Pasquale e Sergio Spadaro si è concluso a Brescia con una condanna a 8 mesi di reclusione per rifiuto di atti d’ufficio. (StatoQuotidiano.it)

Lo ha deciso il tribunale bresciano, presieduto da Roberto Span&og… (L'HuffPost)

“Omisero prove”: 8 mesi di carcere ai pm De Pasquale e Spadaro

I pm milanesi Fabio De Pasquale e Sergio Spadaro sono stati condannati in primo grado dal tribunale di Brescia a otto mesi per “rifiuto di atti d’ufficio” nel processo Eni-Nigeria. (L'HuffPost)

Il pm all'«americana», che con gli elementi a sua conoscenza fa quello che vuole nel proprio processo, in Italia non si può fare: il Tribunale d Brescia ha condannato a 8 mesi (con attenuanti generiche e sospensione della pena) il procuratore aggiunto uscente milanese Fabio De Pasquale e il pm Sergio Spadaro (ora in forza alla Procura europea antifrodi) per «rifiuto d’atti d’ufficio» nel non aver voluto depositare nel febbraio-marzo 2021, a ridosso della sentenza del processo milanese per corruzione internazionale Eni-Nigeria, talune chat dell’ex dirigente Eni Vincenzo Armanna che, trovate e segnalate ai colleghi dal pm Paolo Storari tramite la collega Laura Pedio e il procuratore Francesco Greco nel procedimento parallelo sul depistaggio, incrinavano l’attendibilità del coimputato/accusatore di Eni assai valorizzato dai due pm al pari del suo sodale Piero Amara. (Corriere Milano)

Il Tribunale di Brescia ha condannato i pubblici ministeri milanesi Fabio De Pasquale e Sergio Spadaro a 8 mesi di carcere per rifiuto di atti d'ufficio: l’accusa è di non avere depositato elementi che potevano essere favorevoli agli imputati nel processo Eni-Nigeria (Il Dubbio)