Milano, riaperte le indagini su 'Ludwig' per la strage del Cinema Eros
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Inquirenti alla ricerca di un eventuale terzo killer o di sette esoteriche dietro il fanatismo neonazista di Wolfgang Abel e Marco Furlan A 41 anni di distanza la Procura di Milano ha riaperto le indagini sull’incendio del cinema Eros, la strage di matrice neonazista del gruppo Ludwig del 14 maggio 1983 quando la sala cinematografica a luci rosse ‘Eros Sexy Center’ di viale Monza 101 venne data alle fiamme con 25 litri di benzina, provocando la morte di 5 frequentatori del cinema a luci rosse e di un medico che tentò di soccorrere le persone intrappolate. (LAPRESSE)
Se ne è parlato anche su altre testate
Una delle vittime neppure c’entrava con la proiezione di “Lyla, profumo di femmina”: era un medico, accorso per soccorrere i feriti. La loro “colpa”? Avere trovato la morte – terribile – all’interno di un cinema a luci rosse. (IL GIORNO)
Maggio 1983, un incendio doloso distrugge il cinema a luci rosse Eros di viale Monza a Milano. Nel rogo rimangono ustionati cinque spettatori e un passante. Moriranno pochi giorni dopo in ospedale. (TGR Lombardia)
> Caso Ludwig, i giudici milanesi riaprono le indagini sulla strage del cinema Eros: oltre ad Abele e Furlan, c'era un terzo complice? Ludwig, si torna a indagare sull'incendio del cinema Eros,... (Virgilio)
Una nuova pista per una strage ancora da chiarire, un fascicolo contro ignoti aperto presso la Procura di Milano in seguito all’inchiesta del podcast del Corriere «Cinema Eros», che potrebbe condurre lungo vie finora mai battute e illuminare il contesto in cui gli omicidi attribuiti alla sigla Ludwig sono maturati. (Corriere Milano)
Per l’attentato estremista furono condannati Wolfgang Abel – morto a ottobre – e Marco Furlan, due serial killer ritenuti responsabili di almeno dieci omicidi rivendicati dal gruppo Ludwig tra il 1977 e il 1984. (il Giornale)
Milano – Il titolare del cinema Eros aveva già testimoniato nel 1987 spiegando di aver riconosciuto Marco Furlan come la persona che “una quindicina di giorni prima dell’incendio” aveva “acquistato i biglietti anche per altri due giovani che lo accompagnavano”. (IL GIORNO)