Guerre e contagi vanno di pari passo

Sono finite le parole necessarie per descrivere la dimensione della catastrofe umanitaria che si consuma a Gaza da un anno. Scriviamo con l’acuminata percezione che riguarda l’impotenza delle parole di fronte alla violenza ridondante, fine a sé stessa, che distingue questa pagina della storia contemporanea. Violenza sproporzionata volta solo a causare dolore. Il 15 settembre scorso il ministero della Salute di Gaza ha rilasciato una lista (incompleta) di 649 pagine contenente nomi e dati anagrafici dei palestinesi uccisi dagli attacchi dell’esercito israeliano dal 7 ottobre 2023 al 31 agosto 2024. (Altreconomia)

Ne parlano anche altri media

Gaza, un anno dopo. Oxfam: “Mai tante vittime tra donne e bambini negli ultimi 20 anni” Il numero di donne e bambini uccisi nell’ultimo anno a Gaza è il più alto rispetto a qualsiasi conflitto degli ultimi 20 anni, considerando lo stesso lasso di tempo. (La Difesa del Popolo)

Questo contenuto non è disponibile per via delle tue preferenze sui cookie Con i nuovi fronti aperti è passata in secondo piano la situazione nella Striscia di Gaza dove si continua a soffrire e a morire. (TV2000)

Un mazzo di chiavi che non aprono più nulla: la casa cui appartenevano ormai distrutta, trasformata in uno di quei tanti cumuli di macerie che ormai compongono il triste panorama dell’intera striscia di Gaza (la Repubblica)

Raid su una casa, una tenda e una scuola: 29 uccisi a Gaza

Allarme Cesvi: "A Gaza 90% dei bambini si ammala per l'acqua sporca" 02 ottobre 2024 (Il Sole 24 ORE)

Specializzato in chirurgia vascolare e traumatologia, Nizam Mamode ha trascorso quasi 30 giorni all'ospedale Nasser di Khan Yunis. “Lo stato degli ospedali è terribile: non c'è igiene, i reparti sono stracolmi e i pazienti stanno nei corridoi e sui balconi”, ha detto Mamode a Sky tg24 Insider. (Sky Tg24 )

Sono almeno 29 i palestinesi uccisi ieri a Gaza nei raid dell’esercito israeliano. A guardare i luoghi colpiti si coglie subito l’obiettivo, ormai allargato al vicino Libano: un rifugio per sfollati a Nuseirat (11 vittime), una casa nello stesso campo profughi (2), una tenda (7) e un’auto a Khan Younis (6). (il manifesto)