Mafia nigeriana, 69 misure cautelari tra Torino e Ferrara. Sgominato il clan Viking

Il Fatto Quotidiano INTERNO

Nello specifico, 31 misure di custodia in carcere sono state eseguite dalla squadra mobile di Ferrara.

L'organizzazione criminale denominata "Viking" è responsabile delle nuove affiliazioni, della gestione dello spaccio di sostanze stupefacenti nelle piazze cittadine e dell’attività di sfruttamento della prostituzione.

Il clan di stampo mafioso oggetto del blitz è il “Viking”, suddiviso in cellule locali, le cosiddette ”Deck”, dislocate in numerose città italiane. (Il Fatto Quotidiano)

La notizia riportata su altri media

In manette anche Peter Shellu ed Emiowele Endurance, altri due luogotenenti padovani e Akibege Favour detto «Popori» gravitante nella zona di Vicenza. Trentuno misure di custodia cautelare sono state eseguite mercoledì, cinque degli arrestati risiedevano o comunque gravitavano tra Padova, Vicenza e la provincia di Venezia. (Corriere della Sera)

Uno di loro è appunto "Popori", questo il nome con cui era conosciuto, residente nel capoluogo berico assieme alla famiglia. Popori venne arrestato insieme a Albert Emanuel Raska a Torino il 26 febbraio 2019 dopo l'ennesima importazione di ingenti quantitativi di droga dall'Olanda. (VicenzaToday)

Incredibile la mafia nigeriana”. “Gli immigrati delinquono di più rispetto al resto della popolazione, sei volte di più. (Imola Oggi)

Riti tribali, al limite della violenza sessuale e di fatti omicidiari. La violenza rappresenta lo strumento di comunicazione privilegiato per affermare la forza dell’organizzazione sul territorio e creare lo stato di soggezione necessario per accrescere il proprio potere. (CasertaNews)

“Volete dire che la Mafia nigeriana è stata sconfitta dal megafono e dalle panchine rimosse?”. “Grazie oggi alla magistratura – chiude – ed alle forze dell’ordine e lasciamo che ognuno percepisca quello che gli fa più comodo”. (Estense.com)

L'organizzazione era articolata in varie cellule locali, dette "Deck" ed era specializzata nello spaccio di sostanze stupefacenti e nello sfruttamento della prostituzione. Un sodalizio di stampo mafioso presente in numerose città italiane, su cui da tempo indagavano le Direzioni Distrettuali Antimafia delle Procure della Repubblica di Torino e di Bologna. (L'Unione Sarda.it)