Marzabotto, tweet choc: "Civili restano uccisi". La rivolta: "No, trucidati"

– Il "#29settembre 1944, ottant’anni fa: a #Marzabotto 1.800 civili restano uccisi in un rastrellamento tedesco". Questo incipit, abbastanza irrituale nella scelta delle parole, ha fatto infuriare parecchie persone. L’irritualità è soprattutto nell’autore del post, la Camera dei Deputati, che due giorni fa alle otto di mattina a pubblicato questo post che peraltro rimandava al link degli "indici dei documenti declassificati dalla Commissione d’inchiesta sull’occultamento di fascicoli relativi a crimini nazifascisti". (il Resto del Carlino)

Se ne è parlato anche su altri giornali

Alla commemorazione ha partecipato anche il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani. La cerimonia per l’ottantesimo anniversario della strage ha visto la partecipazione del presidente della Repubblica Sergio Mattarella e del presidente della Repubblica tedesco Frank-Walter Steinmeier. (intoscana)

Mi inchino dinanzi ai morti e, a nome del mio Paese, oggi vi chiedo perdono”. “Oggi sono qui davanti a voi come presidente federale e provo solo dolore e vergogna. (Il Fatto Quotidiano)

In occasione dell’ottantesimo anniversario dell’eccidio di Marzabotto, si è svolta una solenne cerimonia commemorativa per ricordare una delle pagine più tragiche della Seconda Guerra Mondiale in Italia (Valledaostaglocal.it)

Marzabotto, l’inchino alle vittime ci riguarda

‘Ci scusiamo per l’inadeguata sintesi, utilizzata nel post X relativo all’anniversario dell’eccidio nazifascista di Marzabotto, che non corrisponde al sentimento reale che si voleva trasmettere’, si legge in un apposito tweet legato al primo. (il Resto del Carlino)

Mattarella: "Marzabotto e Monte Sole fondamenta dell'intera Europa" (Il Mattino di Padova)

«Mi inchino dinnanzi ai morti. A nome del mio Paese, oggi vi chiedo perdono», ha detto Steinmeier, spezzando un silenzio che ancora, a distanza di ottant’anni, brucia sulla pelle dei familiari delle vittime. (L'Eco di Bergamo)